E’ il turismo relazionale la novità con cui la Sicilia si è presentata alla Bit di Milano. Un nuovo tipo di turismo, che significa scoprire un territorio attraverso esperienze autentiche, a contatto con gli abitanti, alla scoperta di antichi borghi, itinerari poco battuti ma di grande fascino.
“Il concetto di turismo relazionale in Sicilia – ha detto Cleo Li Calzi, assessore regionale al Turismo – rappresenta uno dei punti di forza per lo sviluppo economico della nostra Regione. Consente infatti di coniugare tre concetti fondamentali: la sostenibilità, la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo locale. Si tratta di un modello fortemente radicato nel territorio che aiuta a far conoscere luoghi meno noti al pubblico internazionale e favorisce lo sviluppo della microimprenditorialità”.
In Sicilia il turismo relazionale si declina in tre forme: l’albergo diffuso e le dimore storiche, il turismo residenziale in particolare per il pubblico straniero, gli itinerari religiosi e naturalistici. Proprio la crescente richiesta di soggiorni in contesti urbani di pregio ha portato all’idea dell’offerta dell’albergo diffuso, dove i turisti possono vivere a contatto con la popolazione usufruendo dei servizi alberghieri. In Sicilia da pochi giorni la Giunta ha approvato un regolamento sull’albergo diffuso, “che permetterà anche di riqualificare centro storici e borghi e arginare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli Comuni”, come è stato sottolineato alla conferenza alla fiera milanese.
L’isola punta anche “sul binomio Sicilia-Unesco – ha spiegato l’assessore al Turismo di Regione Sicilia, Cleo Li Calzi – fondamentale per stare il mercato internazionale e rafforzare il nostro brand”.