La Sicilia non va alla Bit, pioggia di commenti sul sito

Per gli operatori la manifestazione non si discute ma si deve cambiare la formula di partecipazione

Come aveva anticipato sicilia.travelnostop.com la scorsa settimana, la pubblicazione dell'avviso con il calendario delle fiere a cui parteciperà la Regione nel 2011, conferma che la Sicilia non sarà presente alla Bit di Milano. La notizia ha destato particolare attenzione sul nostro sito e ha collezionato numerosissimi click e commenti da cui emerge che gli operatori non mettono in discussione l'importanza della borsa milanese nel panorama fieristico italiano ma accusano la Regione di non aver messo a profitto la partecipazione anche a causa di uno stand troppo grande e dispersivo.
"Da anni mi aspettavo la drastica notizia – scrive Federica Eccel – da anni, dello stand (se così si può chiamare un agglomerato di stand disposti senza logica) non se ne capisce niente, Dove ha inizio? Dove finisce? Dove sono collocate le persone che si cercano? Da anni ci si da appuntamento allo stand della Sicilia, senza trovarsi (anzi ultimamente si diceva "Ci vediamo in Sicilia…", viste le dimensioni!!). Da anni è spropositata ed inutile l'area occupata dall' "arena" in cui le varie personalità istituzionali si sono susseguite continuando a ripetere, a parole diverse ma non sempre, le stesse cose che noi, che in Sicilia ci lavoriamo, sentiamo da secoli. Da anni sono presenti inspiegabilmente, e non a proprie spese, personaggi istituzionali e non, di cui non si percepisce l'utilità. Da anni …. tante altre cose che fa male ricordare. Il passaggio quest'anno era prevedibile: o continuare e, a questo punto arrivare ad occupare un intero padiglione, o mancare del tutto. Nessuno se ne accorgerà… oppure la strategia è di far notare l'assenza? Qualcuno oggi ha detto: "Perché non fare come il Trentino?" che in un'area più piccola di quella nostra "arena" chiude contratti con gli operatori, invita quelli davvero importanti e fa azioni di marketing che danno risultati?"
Dello stesso parere anche Alessandra Foti: "perché non seguire le buone prassi delle altre Regioni che investono e realizzano ottimi risultati sul turismo promuovendo un'unica offerta regionale? Alle precedenti edizioni della BIT l'immagine della Sicilia era parcellizzata in decine di stand (concorrenti tra loro!) oltre a quello della Regione Province/Comuni/Associazioni/Consorzi/Unioni e quant'altro. Accanto era quasi doloroso vedere lo stridente contrasto ad esempio con le regioni Trentino Alto Adige e Sardegna che occupavano un unico grande stand ben allestito per presentare un'offerta regionale unica pur valorizzando le tipicità dei differenti territori".
Lucimi Mia si chiede invece perché la regione non si adopera e spende poche migliaia di euro per aiutare gli operatori siciliani a partecipare alla BIT ed incontrare gli operatori internazionali? Ma poi diciamo la verità… sarà capace Lombardo di organizzare la sua fiera del Mediterraneo invitando tutti le nazioni? mah… Staremo a vedere cosa riuscirà a combinare in così poco tempo…"
"Un'ottima idea" la definisce invece Giovanni Gambuzza " ma nel frattempo si espone con attenzione alle spese superflue ed agli sprechi che in questi anni sono stati molto evidenti".
Carlo Crocicchia scrive: "Fermo restando che non comprendo come possa essere costata così tanti soldi la partecipazione all'ultima Bit, potrei essere d'accordo a risparmiare solo a condizione che gli investimenti pubblici fossero orientati alla formazione e nella lotta al sommerso, due delle piaghe più laceranti e distruttive delle ambizioni turistiche della Sicilia!".
Favorevole Camillo Il Grande: "potrebbe andare bene.. ma almeno la Regione si adoperi per un contributo alle spese di partecipazione in favore di Enti ed Operatori interessati a partecipare alla BIT in continente. Sarebbe anche meglio che la Regione risolvesse il problema "revisioni auto" perchè non vorrei che qualche comune o soggetto privato percorra lo stivale per poi essere fermato da qualche parte con tutta la roba che doveva portare a Milano".
Secondo Roberto Allegrezza "è corretta la scelta di Lombardo. Investire nel Mediterraneo diventa così il futuro della Sicilia in partnership con altri territori".

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