La Sicilia spende per i musei più di quanto incassa

67 mln per gli stipendi dei custodi e dagli incassi dei biglietti solo 12 mln

Nei musei siciliani ci sono più custodi che visitatori: la Regione infatti spende complessivamente 67 milioni di euro l'anno per il personale che custodisce i beni culturali ma dai quali ricava appena 12,9 milioni di euro. Il caso – scrive oggi Repubblica Palermo – è esploso con un dossier arrivato sul tavolo dell'assessore regionale ai Beni culturali Gaetano Armao, che per questo ha deciso l'affidamento immediato ai privati di molti siti. Il caso limite si è verificato nell'area archeologica di Ravanusa, dove non si è registrato un solo euro d'incasso ma in compenso sono stati spesi 340 mila euro per gli stipendi dei dieci custodi e la manutenzione. Ma il caso di Ravanusa è soltanto la punta dell'iceberg: il museo archeologico di Caltanissetta in un anno (nel 2008) ha registrato appena 34 visitatori paganti, per 63 euro d'incasso mentre per gli stipendi dei 14 custodi la Regione ha stanziato 557 mila euro. L'incasso annuale del museo archeologico di Marianopoli è stato di 286 euro a fronte di spese per lo stipendio dei 14 custodi pari a 561 mila euro. Non va meglio alla Villa Romana di San Biagio a Messina, che ha avuto 500 visitatori paganti per un incasso di 959 euro, mentre le spese per il personale sono state di 358 mila euro. La sproporzione tra visitatori e ricavi da una parte e personale e incassi dall'altra è enorme per quasi tutti i musei e le aree archeologiche siciliane, si salvano soltanto la Valle dei Templi di Agrigento e il Teatro greco di Taormina.

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