Lo sviluppo dell’AI nell’enoturismo tra rischi e opportunità

Le opportunità di crescita ma anche i dubbi e i rischi legati allo sviluppo e alla sempre più crescente diffusione dell’Intelligenza Artificiale sono stati al centro del convegno ‘Turismo ed Intelligenza Artificiale. Tradizione e futuro per migliorare l’esperienza dei visitatori”, organizzato dalla Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, nell’ambito della 44ª edizione della ViniMilo (nella foto).

Ad illustrare ad una variegata platea di produttori vitivinicoli, imprenditori e curiosi le potenzialità di quella che è ormai una delle più grandi sfide tecnologiche del momento sono stati Giovanni Giuffrida, CEO di Neodata, Luciano De Franco, CEO di Paradigma, e Simone Di Stefano, Innovation Manager.

Dopo un’introduzione generale sulla nascita dell’Intelligenza Artificiale e la sua rapida diffusione negli ultimi anni, sono stati analizzati gli aspetti legati alle questioni etiche: dalla privacy alle possibili discriminazioni, dall’affidabilità alla sostenibilità ambientale. Infine, sono stati portati alcuni esempi pratici dell’utilizzo nel campo dell’enoturismo, come la pianificazione degli itinerari tra le cantine ed i vigneti dell’Etna.

Intenso e proficuo il dibattito che si è sviluppato durante e dopo il convegno tra i relatori e la platea, a riprova dell’attenzione crescente per il tema. A margine dell’incontro sono intervenuti anche il prof. Massimo Costanzo, docente del dipartimento di Economia e Impresa presso l’Università degli Studi di Catania, e lo studente Andrea Carbonaro, che ha presentato la tesi di laurea ‘Applicazione della tecnologia blockchain nel settore vitivinicolo. Il caso della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna’.

“La Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna ha attivato da alcuni anni una convenzione con l’Università degli Studi di Catania – spiega Marika Mannino, direttore della Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna – grazie alla quale ospitiamo presso l’associazione diversi tirocinanti, oltre ad affiancare i tesisti che ne fanno richiesta nelle loro ricerche sul settore enoturistico. Andrea Carbonaro è uno di loro e siamo lieti di averlo accompagnato in questo prezioso studio che lo ha visto impegnato nei mesi scorsi con alcuni questionari, che ha sottoposto a diverse aziende a noi associate, e con l’elaborazione dei dati ottenuti allo scopo di analizzare l’impatto di questa tecnologia”.

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