Lombardo a fianco dei balneari: un tavolo sulle concessioni

Ma Confcommercio polemizza sugli aumenti a cui andranno incontro i gestori dei lidi balneari

Un tavolo tecnico regionale per affrontare la questione delle concessioni demaniali marittime, vista la particolare rilevanza che il settore ha in Sicilia, presieduto dall'assessore al Territorio Sebastiano Di Betta, e che dovrà suggerire procedure per sburocratizzare il sistema confessorio, le modalità per assegnare le coste balneabili ancora libere e per rendere i canoni concessori in linea con quelli del resto d'Italia. Lo ha annunciato il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo spiegando che ne faranno parte "i rappresentanti delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, i vertici dei competenti servizi del dipartimento regionale Ambiente, e un delegato delle capitanerie di porto. Nostro intento – ha concluso Lombardo – è rilanciare e riqualificare il settore per fare in modo che la Sicilia diventi una privilegiata meta turistica e balneare nel Mediterraneo".
Un'idea che trova il consenso del presidente di Assobalneari Confindustria Sicilia, Luca Maimone. "Alla luce degli ultimi decreti emanati dall'assessore Di Betta e delle dichiarazioni in cui si paventano aumenti dei canoni demaniali indiscriminati – sottolinea Maimone – crediamo che l'unica strada sia istituire un tavolo tecnico al fine di trovare soluzioni condivise. Siamo convinti – conclude – che riusciremo ad istaurare un dialogo proficuo con l'amministrazione regionale per realizzare un settore a burocrazia zero e a fare della Sicilia una meta privilegiata del turismo balneare nel Mediterraneo".
Dal canto suo, invece, Confcommercio Sicilia si scaglia contro i "gravi aumenti per i gestori dei lidi balneari". ''In un momento in cui il sistema imprenditoriale isolano vive al limite del collasso – afferma il presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen – si pensa di fare cassa sulle spalle degli imprenditori, dimenticando che in questo modo di otterranno tre soli risultati: quello di distruggere il sistema delle imprese legate al turismo balneare; di fare lievitare a danno di cittadini e turisti i costi di fruizione dei lidi balneari; di vanificare ulteriormente ogni speranza di sviluppo turistico di questa regione''.  

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