C’è anche la storia del Grand Hotel Florio di Favignana, uno dei siti turistici più importanti in Sicilia, nell’inchiesta culminata con l’arresto dell’ex deputato regionale Paolo Ruggirello. I carabinieri di Trapani, nell’ambito della maxi-operazione antimafia – coordinata dalla dda di Palermo guidata da Francesco Lo Voi – che ha azzerato il mandamento mafioso di Trapani eseguendo 25 misure cautelari, per la prima volta, hanno individuato una cellula di cosa nostra nell’isola di Favignana. È stato eseguito un sequestro di beni, società ed esercizi commerciali per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. Tra i beni sequestrati anche il Grand Hotel Florio di Favignana.
Sulla struttura si era orientato l’interesse della mafia. Francesco Virga e Mario Letizia si erano mossi con l’aiuto di un farmacista, Marcello Pollara, e avevano avviato una trattativa con il proprietario Antonio Grammatico, amministratore unico della Egaditurismo srl. Ma nell’affare si era intanto inserito un gruppo napoletano concorrente che rivendicava a sua volta una capacità intimidatrice perché poteva contare su un soggetto che “era stato in carcere per 30 anni”. Ma Virga era in grado di rispondere alla sfida criminale e ha confermato tutto il suo interesse anche in un colloquio intercettato con la moglie.
Alla fine del 2017 l’affare sembrava concluso. Virga, Lenzi e un altro socio occulto, Francesco Peralta, hanno cominciato a pensare a un socio fittizio. Dopo i primi acconti venne costituita una società, la Phm srl, con sede legale a Palermo. Avrebbe dovuto assumere la gestione dell’albergo. Ma la vita della società venne improvvisamente agitata dai contrasti tra soci veri e soci occulti. E alla fine l’operazione sfumò con l’albergo restituito al proprietario originario.