In Egitto, a Mansoura, docenti egiziani e siciliani tengono lezioni e cercano nuove alternative al turismo tradizionale per lo sviluppo locale. A seguire i corsi – in italiano e in arabo – ci sono venti allievi provenienti da Egitto e Italia, ma anche da Algeria, Francia e Spagna. Così, dopo un primo ciclo di lezioni a Palermo, il master in “Turismo relazionale integrato e pianificazione strategica per le aree e le Regioni mediterranee”, organizzato dalla Università di Palermo e di Helwan (Cairo) e dalla Regione Sicilia prosegue nell’altra sponda del Mediterraneo. “L’obiettivo – spiega il vice-coordinatore del master, Fabio Naselli – è formare un gruppo di esperti che sappiano fare da guida agli attori locali attraverso una re-interpretazione del turismo, per la salvaguardia e la valorizzazione dei territori e delle risorse locali, l’artigianato tradizionale ad esempio, e le produzioni locali”.
“Il master – spiega Naselli – prevede anche la realizzazione di uno studio approfondito dell’offerta turistica egiziana ed italiana e delle potenzialità nascoste sul modello di una ‘mappatura’ già eseguita per l’area siciliana”. Parte fondamentale dell’iniziativa è inoltre quella che mira ad incoraggiare, attraverso simulazioni e per mezzo della redazione di progetti, la creazione di joint venture italo-egiziane in ambito turistico.