Matteo Renzi in Sicilia parla di G7, infrastrutture e vettori

“Abbiamo svegliato la Bella Addormentata. Se riusciremo a fare ripartire il Sud e la Sicilia, saremo nelle condizioni di diventare la locomotiva d’Europa”, ha detto il premier Matteo Renzi, nell’ultima tappa del suo tour in Sicilia al Florio Park Hotel di Cinisi, alla presenza di un folto gruppo di operatori dell’impresa e del commercio e del mondo turistico regionale.

“Abbiamo messo 730milioni di euro – ha aggiunto il presidente del Consiglio – che sono quelli della decontribuzione per il 2017. Gli incentivi del jobs act solo per il Mezzogiorno saranno confermati integralmente. Le imprese che scelgono di assumere al Sud hanno la decontribuzione totale come il primo anno del Jobs act.

È tutto un sistema che deve tenersi in piedi. Quello che ci manca è una visione strategica. È questo passa anche dal rilancio del brand Sicilia nel mondo, e anche a questo servirà il prossimo G7. Se le Canarie fanno cinque volte i turisti della Sicilia non bisogna lamentarsi, bisogna che cambiamo no.

Sotto l’Etna avremo i grandi leader internazionali del G7 a Taormina. Lo avevamo inizialmente organizzato a Firenze. L’ho spostato in Sicilia perché un leader internazionale ha detto: ‘La Sicilia è la terra della mafia’. Come si può accettare che nel 2016 si possa definire la Sicilia solo come terra della mafia?”.

Renzi ha visitato il tunnel in costruzione sulla Caltanissetta-Agrigento, battezzando la galleria da 4 km,  insieme al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che lo ha accompagnato lungo tutto il tour siciliano.

Anas e Regione,  nell’occasione, hanno firmato un accordo da 500 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture siciliane: fra i cantieri previsti  quelli sulla Trapani-Mazara del Vallo, sulla Nord-Sud (Santo Stefano di Camastra-Gela), sulla statale di Licodia Eubea.
Anas e Regione, rappresentata dall’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pistorio, hanno siglato pure un’intesa per una gestione unica delle autostrade dell’Isola.

“In Sicilia c’è bisogno di un sistema di infrastrutture più semplici – ha detto il premier riferendosi agli aeroporti – Abbiamo 2 grandi sfide che sono gli aeroporti di Comiso e Trapani, oltre a Palermo. Abbiamo ridotto le tasse ai grandi vettori: diciamo loro, venite a investire in Sicilia, venite a portare rotte perché una realtà più bella non c’è altrove.  

I 470 milioni nuovi annunciati sono pronti a essere spesi e controllati, perché se ci sono furti o problemi bisogna arrestare i ladri e non le opere pubbliche – ha sottolineato – Bisogna comunicare in modo diverso la Sicilia, anche per questo abbiamo scelto di portare il G7 in Sicilia per abbattere lo stereotipo tipico per cui la Sicilia è solo la mafia”. 

Infine, nella sua tappa a Cinisi Renzi, sollecitato da Giuseppe Lupo, vicepresidente dell’ARS, ha deciso di dare vita ad un luogo della memoria nel casolare dove fu ucciso Peppino Impastato. “Se c’è da fare un esproprio lo faremo – ha detto rivolgendosi al sindaco di Cinisi, Palazzolo- Faremo tutto quello che si deve per rendere omaggio a una persona che ha pagato con la sua vita”.

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