“È il momento fare chiarezza, una volta per tutte, su un argomento importate che vale il futuro del porto di Trapani”: lo dice il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, a proposito delle notizie infondate apparse in questi giorni sulla stampa a proposito dell’affermazione che verranno sversati rifiuti contaminati in mare, in una zona vicina alle riserve di Monte Cofano e ai siti protetti di San Vito Lo Capo in seguito all’escavazione dei fondali del porto di Trapani. “Dopo tutto il lavoro svolto in questi anni per riqualificare i nostri porti, mai commetteremmo errori tanto insensati. La nostra storia e il nostro operato parlano per noi”afferma Monti.
“Il progetto infatti prevede, ai sensi di legge, lo sversamento in mare dei soli sedimenti non contaminati, e cioè di quei sedimenti che costituiscono risorse del mare e che debbono appartenere al mare, in quanto hanno caratteristiche fisico-chimiche idonee a tale scopo. Da evidenziare, inoltre, che la scelta del sito di sversamento è stata fatta sulla base di una rigida procedura di valutazione e confronto che ha visto coinvolti professionisti e specialisti in materia e l’Università Kore, che ha individuato l’area in oggetto sulla base di approfonditi studi condotti, passando da uno specifico studio idraulico marittimo alla caratterizzazione del sito di immersione da parte di una società specializzata. L’individuazione del sito è stata validata dall’analisi di tutte le possibili soluzioni alternative che si sono rivelate peggiori del sito prescelto che ha tutte le caratteristiche di idoneità per gli scopi del progetto. È stato anche predisposto un Piano di Monitoraggio Ambientale da una società incaricata, all’interno del quale è stata prevista una sezione per il controllo degli impatti delle attività di immersione dei sedimenti sulle specie ittiche presenti. Gli studi approfonditi eseguiti e i pareri resi dalle istituzioni competenti in materia ambientale e della pesca escludono qualunque rischio per l’ambiente, gli habitat e l’ecosistema, nonché per l’economia delle marinerie della zona.
Altrettanto non vera è la seconda affermazione, quella secondo cui l’Autorità di Sistema Portuale, dopo avere eseguito un’analisi di mercato sulle discariche, per risparmiare denaro, abbia scartato tale soluzione per un’altra eterea non meglio individuata. Invece, a seguito di prove sperimentali, eseguite sugli attuali sedimenti inquinati del porto, è stato individuato il trattamento idoneo a separare la parte inquinata dalla matrice sedimentologica, prevendo la destinazione degli elementi inquinati nelle discariche autorizzate e il riutilizzo (come VUOLE la legge) del sedimento depurato. Priva di fondamento l’affermazione che detta previsione sia fatta per economia di previsioni, considerato che tale processo, di fatto, realizza solo un beneficio in termini ambientali (recupero risorsa del mare + minore intasamento delle discariche + minori trasporti)”.