Musumeci chiede la deroga a Roma per tenere aperti ristoranti, cinema e teatri

Sta suscitando polemiche e disappunto anche in Sicilia la decisione imposta dall’ultimo Dpcm di tenere chiusi ristoranti, cinema e teatri. E così, sulla scia di quanto fatto in Alto Adige dove, grazie allo Statuto Speciale, di fatto è stata posticipata la chiusura dei ristoranti alle 22, sono arrivate pressioni al presidente Nello Musumeci da parte degli operatori economici di replicare il modello altoatesino, in virtù del fatto che anche la Sicilia può legiferare per effetto dello Statuto Speciale in vigore.

Tra le varie pressioni giunte a Palazzo Orleans anche quella di Giuseppe Rosano, presidente di Noi Albergatori Siracusa, che ha già coinvolto anche i parlamentari nazionali del territorio siracusano per attivarsi al riguardo.

Intanto, nelle ultime ore, Musumeci ha detto di aver chiesto al governo centrale “una deroga per la Sicilia”. Il governatore ha scelto il Tg2 Post per annunciare l’intenzione di chiedere una linea più morbida al governo nazionale “in settori come quello dei beni culturali, quindi teatri, cinema, musei, e dei ristoranti. Quando il dato epidemiologico ci metterà in condizioni di non poter consentire queste attività saremmo le prime a chiudere, ma per adesso perché farlo”.

Secondo il governatore, che nell’Isola ha istituito un coprifuoco dopo le 23, “la realtà della Sicilia in questo momento non è come quella di alcune regioni del Nord. Perché allora se in questo momento è possibile far lavorare alcune categorie non lo si deve fare? Stare in un teatro o in un cinema a tre posti di distanza è una cosa che si può fare. Così come è più sicuro sedersi a tavoli distanziati di un metro piuttosto che stare in piedi”.

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