Nuovo ciak in Sicilia per il cineturismo nella Terra di Bò

“La Terra di Bò” è un parco emotivo dove si coltivano i desideri, almeno quelli della famiglia Di Bella, proprietari ed animatori dell’omonima villa che si trova poco fuori del centro abitato di Viagrande, centro residenziale e commerciale alle pendici dell’Etna.

Luogo suggestivo e struttura polivalente di razionalità e creatività in cui Riccardo Di Bella, insieme ai fratelli, gestisce questa antica casa patrizia, dal b&b alla banchettistica, dalle feste per famiglie alle giornate per le aziende. Un “opificio naturale” quale generatore di energia creativa.
In questa atmosfera s’inserisce la settima edizione del Festival Internazionale del cortometraggio umoristico “State aKorti” che è stata anche un’occasione per parlare di cineturismo, un segmento di mercato in continua crescita e dalle enormi potenzialità.

Non solo parlare, ma anche presentare “movie in Sicily” una nuova applicazione per smartphone e tablet, nata dall’universo creativo che gravita attorno a “la terra di bo” per mappare e georeferenziare le location dei film più significativi girati in Sicilia. Uno strumento che, non appena sarà completato il caricamento dei dati, potrà favorire l’integrazione con l’offerta turistica, utile per intercettare nuovi flussi turistici sempre più affascinati da quei luoghi conosciuti e visti, in prima battuta, attraverso l’obiettivo di una telecamera o di una cinepresa.
Certo, non solo l’immagine ma anche la narrazione può fare la differenza, la stessa che ha alimentato presenze di turisti all’Isola del Giglio per vedere il relitto della Costa Concordia, negandole all’Isola di Lampedusa. Riflessioni che possono riguardare il come orientare diversamente le produzioni e come invece utilizzare l’esistente, utilizzandolo per sviluppare economia turistica anche in quelle località, tanto belle quanto poco conosciute.

Ma anche il cinema sta cambiando, come ben sanno i titolari delle sale cinematografiche alla ricerca dello spettatore perduto e ritrovato solamente in quelle sale che hanno avuto la volontà e la capacità imprenditoriale di rinnovare e innovarsi utilizzando anche l’apposito bando sulla digitalizzazione pubblicato dall’assessorato al Turismo della Regione Siciliana.

Del resto, anche i Festival cinematografici possono contribuire a formare nuovo pubblico, potendo essi stessi, pur nella loro territorialità, costituire elemento di attrazione, di richiamo e intrattenimento turistico. Tale esigenza, seppur con le inevitabili differenze, è molto sentita insieme alla consapevolezza che va rifiutata la logica dell’assistenzialismo, com’è chiaramente emerso in questo weekend in cui cineasti, attori, organizzatori di festival, critici, operatori turistici e della comunicazione si sono confrontati, all’ombra di un gazebo della Villa Di Bella, tra loro e con Pietro Di Miceli, dirigente responsabile di Sicilia Filmcommission.

A Di Miceli va ascritto il merito di “essere testimone e stimolatore – per conto dell’amministrazione regionale – dell’aggregarsi di energie creative e organizzative, di valide competenze sia scientifiche che imprenditoriali del cosiddetto cineturismo” come ha scritto Alessandro Rais dirigente generale del Dipartimento dell’Assessorato Regionale al Turismo in un messaggio d’indirizzo e di saluto inviato agli organizzatori. “Un settore – ha aggiunto Rais – che qui a Viagrande trova uno spazio di confronto particolarmente qualificato, destinato ad essere ripreso presto in un prossimo contesto palermitano. Il Dipartimento Turismo Sport e Spettacolo, e per esso la Sicilia Filmcommission, infatti, ha inteso rinnovare e intensificare i propri  sforzi su questo segmento, che fino a qualche tempo fa – ha ancora detto Rais – ci pare in Sicilia sia stato affidato più alla generosa improvvisazione ed intuizione di singoli che ad un approfondimento sistemico e ad una proficua interazione fra istituzioni e privati, così come invece si è significativamente iniziato a fare nel campo del sostegno alle produzioni, ai festival e all’esercizio, ottenendo risultati – ha chiosato Rais – e viepiù gratificanti benché sempre perfettibili”.

Dalla produzione alla fruizione alla promozione, il cinema, al pari di tante altre espressioni artistiche, può essere ancora strumento di promozione artistica e culturale diffusa e non elitaria. Il cinema può dare e trarre nuova linfa anche di promozione umana e sociale di cui il turismo è strumento prioritario, purché si individui un modello organizzativo funzionale e non più occasionale.  

 

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