La Sicilia ha le carte in regola per partecipare alla sfida e i fondi ci sono, eccome. Ecco perche Palermo concorrerà al fianco di Roma e Venezia e ora anche Bari, a diventare la candidata italiana per aggiudicarsi l’assegnazione delle Olimpiadi 2020. Nella sala della Stampa Estera, a Roma, il governatore siciliano Raffaele Lombardo ha illustrato, punto per punto, tutte le eccellenze che fanno del capoluogo un candidato di tutto riguardo per ospitare i giochi: “Quella dei fondi è una condizione che possiamo vantare” ha spiegato Lombardo, “siamo titolari di risorse strutturali fino al 2013 e possiamo fare riferimento a risorse superiori a quelle di altre candidate in Italia”. Per quanto riguarda le infrastrutture, Lombardo cita “il triangolo autostradale tra Messina, Catania e Palermo che esiste già. Così come esistono importanti ed efficienti aeroporti. Quelle che servono sono nuove ferrovie”. Sul tema dei posti letto, Lombardo si dice sicuro di poterne offrire, già ora, “26mila solo a Palermo, che sommati agli altri presenti in Sicilia arrivano alla quota di 100mila richiesta dal Cio”. Dal canto suo, l’assessore regionale al Turismo e sport Nino Strano ha chiarito: “è un’idea nata da un momento di esuberanza”. Quindi ha ricordando: "La Sicilia è storicamente la culla dello sport. Abbiamo già ospitato, tra l’altro, le Universiadi e la Louis Vuitton Cup. Proprio nel 1997, per le Universiadi, abbiamo battuto la candidatura di Pechino quando nessuno ci dava un soldo. E alla fine solo commenti positivi". Per Strano, tuttavia, "la sfida è ardua", visti gli altri concorrenti in corsa, che "sono solo concorrenti – ha precisato – non nemici, perché siamo tutti italiani". Intanto a Roma è stato presentato anche il logo per Palermo 2020 e alcuni esponenti del comitato promotore tra cui, oltre a Lombardo e Strano, ci sono il sindaco di Palermo Diego Cammarata ed esponenti del mondo dell’imprenditoria, della cultura e dello sport.