E ora la Sicilia sogna il turismo cinese. In autunno volo Palermo-Pechino?

È rimasta letteralmente conquistata la coppia presidenziale cinese alla vista di Palermo e soprattutto di Palazzo Reale. La visita privata doveva durare solo 37 minuti come previsto dal rigido cerimoniale, ma alla fine Xi Jinping e la moglie Peng Liyuan si sono trattenuti un’ora.

La first lady, sorridente e loquace, è stata ammaliata dalla bellezza della Cappella Palatina con i suoi mosaici che tolgono il fiato. E più volte, durante il giro, s’è fatta fotografare accanto ai meravigliosi intarsi. “Una visita preziosa”, l’ha definita Xi Jinping, secondo cui il Palazzo Reale “sarebbe perfetto nella Via della Seta” come ha confidato al presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè, che nella sua stanza, sulla Torre Pisana, ha omaggiato la coppia con uno spettacolo del bambino puparo Antonio Tancredi Cadili, 8 anni, abbracciato alla fine dal presidente e dalla moglie che lo hanno invitato in Cina.

Prima di lasciare il Palazzo, Xi s’è affacciato dalla Torre Pisana per ammirare la vista panoramica sulla città, poi la firma sul libro degli ospiti. Quindi l’arrivo negli alloggi di Villa Igea, dove la delegazione ha occupato 80 delle 110 camere dell’albergo, mentre altri componenti si sono sistemati in altre due strutture alberghiere. Dalla Sicilia la coppia presidenziale cinese ha messo in valigia anche una serie di doni: una pigna di ceramica artigianale, color rosso rubino, simbolo di prosperità, una colomba pasquale della pasticceria Fiasconaro e due ‘Pupi’, raffiguranti Angelica e Orlando.

“Il fatto che il presidente abbia scelto, su venti regioni italiane, la Sicilia per questa sua breve visita la dice lunga sulla curiosità che la cultura siciliana alimenta nei confronti dei cinesi. La presenza dei turisti cinesi in termini di arrivi e presenze sta crescendo, il nostro assessore è stato già a Pechino e abbiamo la certezza che entro l’autunno sarà istituita una tratta aerea diretta fra Palermo e la capitale cinese”, ha annunciato il governatore Nello Musumeci che era presente alla visita insieme al sindaco Leoluca Orlando.

Per il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, Michele Geraci, “la visita del presidente Xi Jinping a Palermo aumenterà la percezione agli occhi dei consumatori, dei turisti e anche delle aziende: è da quando è stata annunciata la visita del presidente Xi Jinping, che in Cina si parla della città siciliana”. “Stiamo lavorando su potenziali accordi, ci sono tante opportunità”, ha aggiunto il sottosegretario, che ha seguito per conto del governo Conte la visita del leader cinese a Palermo. “Bisogna ripensare allo sviluppo del turismo creando investimenti – ha aggiunto -. E’ essenziale avere voli diretti con la Cina per sviluppare accordi con quel Paese. Dalla Cina arrivano a Palermo circa 400-500 turisti al giorno ed è per questo che il volo deve essere diretto per non fare transitare i viaggiatori dalla Francia e dalla Germania e farli rimanere più tempo in Sicilia. Dobbiamo stare attenti, – ha poi osservato il sottosegretario – essendo noi della Lega sovranisti, a non svendere i nostri aeroporti e i porti ai cinesi. Dobbiamo semmai attrarre investimenti ed eventualmente ampliare gli scali esistenti e creare nuove infrastrutture”.

Parole che però destano preoccupazione, ha sottolineato il sindaco di Taormina, Mario Bolognari. “Ho letto sul quotidiano La Sicilia un pezzo di Michele Guccione che riporta alcune indiscrezioni sulla visita privata del Presidente Xi Jinping a Palermo. Nel corpo dell’articolo si possono cogliere alcune interessanti, ma preoccupanti notizie, come, per esempio, che in realtà una delegazione tecnica cinese era già stata in Sicilia nei giorni scorsi, raccogliendo alcuni dossier. Si riferisce anche che uno di questi riguarderebbe “gli aeroporti di Palermo e Catania e i siti nei quali realizzare resort adeguati agli standard del turismo cinese in fascia alta”. Notizia poco confortante in una regione nella quale abbiamo il problema, innanzitutto, di riempire gli alberghi esistenti, e dove non è vero che mancano standard di qualità alta. Il sottosegretario all’internazionalizzazione, Michele Geraci, ha poi dichiarato che a Roma sono stati sottoscritti accordi sul turismo con due variabili: “L’aeroporto di Catania era partito favorito perché in zona ci sono vari resort di livello elevato come quelli asiatici, mentre in Sicilia occidentale c’è solo il Verdura. Ma credo che la visita di Xi abbia spostato l’asse su Palermo. Servono voli diretti giornalieri per portare fino a 500 turisti al giorno e 3mila la settimana. Su questo flusso stanno valutando di realizzare resort adeguati in Sicilia occidentale”.

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