Palermo, stop delibere su tassa soggiorno e diritti portuali

A Palermo battuta d’arresto dell’amministrazione comunale guidata da Roberto Lagalla nel percorso di approvazione del Bilancio. Il vicesindaco Carolina Varchi è stata costretta a ritirare due delibere presentate in Consiglio comunale.

La prima faceva riferimento all’introduzione di un’addizionale sui diritti portuali. L’avrebbero pagata tutti i passeggeri in partenza da
Palermo (cittadini e turisti). La seconda era relativa all’imposta di soggiorno. Entrambe rappresentano un lascito della precedente amministrazione guidata da Leoluca Orlando e sono state ripresentate a Sala delle Lapidi dalla giunta.

Sui diritti portuali, in due giorni di dibattito, sono emerse numerose osservazioni critiche, non solo da parte delle opposizioni. Anche la sesta commissione, quella alle Attività produttive, presieduta da Ottavio Zacco di Forza Italia, ha espresso parere negativo. La delibera era priva del regolamento che ne definisse i contenuti e le modalità di applicazione. A cominciare dall’indicazione dei soggetti esentati dal pagamento, come i pendolari di Ustica. La previsione di incasso dai diritti portuali era di 500 mila euro per ciascuno di primi due anni di applicazione e di un milione al terzo anno.

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