Ponte Stretto, Clini: sarà la politica a decidere se farlo

Ma ambientalisti e Pd vogliono lo stop definitivo dopo il definanziamento del Cipe

Nuovo capitolo sul Ponte sullo Stretto di Messina. L'opera è stata definanziata ma si continua a discutere delle opere connesse e di supporto. Per questo, secondo ambientalisti ed esponenti del Pd, serve uno stop definitivo. "E' curioso – sottolineano i senatori del Pd, componenti della commissione Ambiente – che la decisione del Cipe di definanziare l opera non sia arrivata al ministero dell'Ambiente, dove si continua in maniera imperterrita a discutere delle opere connesse e di supporto al Ponte".
Intanto con una nota congiunta Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man (Associazione mediterranea per la natura) e Wwf chiedono al ministero dell'Ambiente di non avallare il progetto di Rete ferroviaria italiana riferendosi a "un'istruttoria" che Rfi "avrebbe richiesto al ministero dell'Ambiente per avviare la procedura di Valutazione di impatto ambientale sui nuovi collegamenti ferroviari tra il ponte e le linee storiche di collegamento con Reggio Calabria e Gioia Tauro, la cosiddetta 'fascia Bolano'". Si tratterebbe, spiegano le associazioni, di "un'opera di oltre 250 milioni di euro funzionale solo al collegamento con l'inesistente ponte sullo Stretto di Messina".
Da parte sua il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha detto che "la decisione politica che sarà del Cipe, di fare o non fare il Ponte sullo Stretto, deve essere presa indipendentemente dalla valutazione di impatto ambientale". Fare o non fare il Ponte, ha proseguito rispondendo ai giornalisti, "é una decisione politica" e – ha sottolineato – il progetto oggi non è "nelle opere prioritarie". "La valutazione di impatto ambientale – ha quindi spiegato Clini – é una procedura tecnica che è separata e diversa dalla valutazione politica. Si tratta di due scelte diverse che non vanno confuse o sovrapposte".

editore:

This website uses cookies.