Ponte Stretto, niente cantieri in estate: servono altri rilievi

Si allungano i tempi per l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto. La società Stretto di Messina ha chiesto al ministero dell’Ambiente una sospensione di 120 giorni per rispondere alle oltre 200 domande di chiarimento poste dalla commissione Via-Vas sul progetto dell’opera. Il Mase aveva presentato le sue osservazioni il mese scorso e la società avrebbe dovuto rispondere entro 30 giorni, quindi entro fine maggio, salvo una proroga, che è stata appena richiesta. La documentazione sarà ora consegnata entro settembre prossimo.

L’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, spiega che “alcuni approfondimenti prevedono indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici terrestri, batimetrici e subacquei, ai quali la società intende dedicare la massima attenzione utilizzando pienamente i tempi consentiti dalla normativa”. Le osservazioni del Mase riguardano in particolar modo l’impatto ambientale ma anche l’analisi dei costi e dei benefici e la gestione dei cantieri, viene poi richiesto “un quadro aggiornato e congruente” sulle “condizioni di pericolosità da maremoto”.

Salta dunque l’obiettivo di far partire i cantieri del Ponte entro l’estate, come aveva auspicato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Da canto suo, il Mit assicura che il “2024 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto” e che “è stato ritenuto opportuno fare tutte le verifiche del caso perché un’opera così rilevante a livello mondiale merita massima scrupolosità”. I lavori partiranno “comunque nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del Cipess”, spiega il ministero di Porta Pia.

E stamattina Salvini ha rincarato la dose: “Il ponte sullo stretto di Messina non ha subito una battuta d’arresto, apriamo i cantieri entro il 2024, come previsto. Nonostante il fatto che avremmo potuto andare ancora più velocemente vogliamo fare tutte le analisi ambientali che riguardano tutto l’ecosistema possibile e immaginabile. E’ un’opera attesa da un secolo che dovrà durare nel tempo: prendersi 3 o 4 mesi in più per tutte le analisi ambientali penso che sia un segno di rispetto”.

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