Dopo 8 anni il Padiglione 20 della Fiera del Mediterraneo di Palermo torna ad ospitare un evento. Fino a sabato 25 ottobre, infatti, lo spazio accoglie la XII edizione di Orienta Sicilia. “Abbiamo restituito uno spazio pubblico di valore alla città e soprattutto a chi fa attività fieristica ed economica – ha sottolineato l’assessore comunale alle Attività produttive Giovanna Marano – penso che questo sia un esempio di buona pratica con una sinergia fra pubblico e privato che ha dato i suoi frutti, una lezione su come fare sistema e un piccolo passo per riconsegnare alla città un bene comune che deve tornare ad essere un propulsore per l’attività economica”. E l’assessore non esclude che interventi di questo tipo possano pian piano riguardare tutta la struttura. “Ha le caratteristiche – ha chiarito – per essere una sorta di start up per un nuovo ciclo di riutilizzo degli spazi all’interno della Fiera”.
Soddisfazione è stata espressa pure da Paolo Caracausi, presidente della commissione Attività Produttive del Comune di Palermo. “Ho provato una grande emozione – ha ammesso Caracausi – nel rivivere il padiglione della Fiera. Un plauso all’assessore Marano che ha voluto fortemente riaprire questo spazio. Non posso però non criticare l’amministrazione Orlando per avere permesso che l’intera Fiera fosse vandalizzata e distrutta, ancora oggi continuano i saccheggi dei padiglioni ormai totalmente sventrati e ridotti a macerie. Invito il sindaco – conclude – ad avere maggior coraggio e a liberare la Fiera dai tanti abusivi che la occupano. Ritengo che la Corte dei Conti debba intervenire nei confronti di chi è responsabile di questo danno economico ai danni della città”.
La riapertura di questo spazio, nonostante grandi difficoltà, ha riacceso delle speranze e ha riconfermato il suo ruolo di spazio vitale per il rilancio dell’economia palermitana. Uno spazio vitale ma in un contesto di degrado e di vandalizzazione che andrebbe, con una forte volontà politica e amministrativa, bonificato restituendo quel decoro urbano che la città di Palermo non può non pretendere. Ancor di più perché il mondo imprenditoriale privato ha già confermato di volere e potere essere accanto all’amministrazione comunale per salvaguardare questi spazi che sono tasselli di quel mosaico che potrebbe costituire la base per il rilancio economico cittadino.