Scontro nello Stretto, Bianchi: “Più sicurezza”

C’era una terza nave: il traghetto Zancle della Caronte&Tourist

E’ necessario potenziare la sicurezza nello Stretto di Messina: lo ha ammesso stamattina nel corso dell’audizione ‘urgente’ alla Camera il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi dopo l’incidente verificatosi lunedì pomeriggio che ha causato la morte di quattro persone e circa cento feriti. “Non possiamo dire generalmente che le misure di sicurezza nello Stretto di Messina siano inadeguate; il sistema generale – ha precisato Bianchi – è di un elevato livello di efficienza. Ma si tratta di un sistema che è stato pensato precedentemente all’aumento tumultuoso del traffico di attraversamento che si è raggiunto in questi anni”. E quindi, ha concluso il ministro, “forse è necessario adeguare i sistemi di sicurezza a questi più elevati livelli di traffico”. Per quanto riguarda la ricostruzione dell’incidente tra un traghetto veloce delle Fs, il “Segesta Jet” e un portacontainer “Susan Borchard”, battente bandiera di Antigua, è stata confermata la presenza di una terza nave nello specchio di mare dello stretto di Messina, dove si è verificata la collisione. Il terzo natante coinvolto è il traghetto “Zancle” della compagnia privata Caronte&Tourist, in servizio tra il porto di Villa San Giovanni e quello di Tremestieri in Sicilia.

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