Il Dipartimento pesca della Regione siciliana ha approvato un programma rivolto alla valorizzazione della civiltà delle tonnare siciliane che è stato illustrato nel corso di un convegno che si è svolto nella tonnara Florio di Favignana. Nell’isola sono presenti 65 tonnare fisse: 16 in Provincia di Palermo, 18 in provincia di Trapani, 4 in provincia di Agrigento, 1 in provincia di Caltanissetta, 2 nel ragusano e infine 12 nel siracusano e nel messinese.
“Il Dipartimento pesca della Regione siciliana – spiega Dario Cartabellotta dirigente generale del Dipartimento pesca mediterranea della Regione Sicilia – ha approvato il progetto delle civiltà delle tonnare che prevede la ricostruzione del circuito delle tonnare. Il problema non è soltanto di tornare a pescare il tonno ma valorizzare anche le tonnare fisse. A cominciare da quella di Favignana che è nelle condizioni di tornare a pescare il tonno e di essere attrattore turistico. Segue a ruota la tonnara di Vergine Maria a Palermo che non tornerà a pescare il tonno ma può ricostituire il porticciolo per l’attracco delle barche da destinare alla pesca turismo”.
La pesca del tonno si praticava in Sicilia già ai tempi di Omero poi continuò con i bizantini e con gli arabi. I normanni nel XII secolo codificarono le norme per regolare i diritti su dove calare le reti.