Soppressione Aapit, dipendenti in cerca di futuro

Intanto le aziende provinciali continuano la promozione sul territorio

Ultimi giorni e poi la soppressione di AAST e AAPIT sarà definitiva. Ma i dipendenti delle aziende di turismo sono ancora in attesa di una sistemazione a carico della Regione. Perché mentre per i 336 delle Aziende di soggiorno si ipotizza la confluenza nella pletora dei dipendenti regionali, per i 357 dipendenti delle Aapit la situazione è più complicata. Tanto che il governo ha annunciato ai sindacati una ulteriore proroga di tre mesi rispetto alla scadenza prevista del 31 dicembre. Il motivo? Reperire i 30 milioni di euro per pagare lo stipendio a 289 dipendenti e 68 dirigenti (pagati finora dalle Province) e guadagnare tempo per predisporre i nuovi ruoli del personale. Per Enzo Abbinanti, coordinatore del comparto regionale della Fp Cgil, “quello che manca alla Regione è un progetto, perché andando avanti a forza di soluzioni tampone l’unico risultato che la Regione otterrà sarà quello di ingrossare i suoi ruoli, senza benefici per nessuno”. Ma la soluzione prospettata non convince neppure le stesse aziende: “È una riforma confusa, che non crea alcuno snellimento – osserva Salvatore Sammartano, assessore provinciale al Turismo e presidente dell’Aapit – perché le aziende di soggiorno diventeranno servizi decentrati e da 20 passeranno a 23, mentre le competenze delle aziende provinciali passeranno alle Province ma i dipendenti resteranno a carico della Regione”. Intanto, però, lungi dall’essere soppresse, nelle ultime settimane le Aapit hanno lanciato nuovi progetti in tutta la Sicilia. A Palermo l’istituzione del Convention Bureau struttura per incentivare il congressuale, a Catania l’Aapit ha riproposto l’EtnaFest manifestazione culturale lunga quasi un anno e a Siracusa la creazione di punti di informazione nelle agenzie di viaggi in tutta la provincia.

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