Un ticket – si parla di 10 euro – per visitare le aree naturali e la concessione ai privati di boschi, coste, parchi e riserve naturali. La Regione pensa di far cassa sfruttando il turismo verde. La norma infatti potrebbe procurare entrate per 30 milioni ed è stata già inserita nella Finanziaria regionale, da oggi all'esame dell'Aula. Oltre alla gestione del patrimonio naturale, anche i beni culturali passeranno alla gestione dei privati: è già in fase di aggiudicazione, infatti, il bando regionale pubblicato lo scorso febbraio.
Quella del ticket per le aree naturali non è però un'idea che ha riscosso grandi consensi. Il sindaco di Ustica, Aldo Messina, ha infatti annunciato "l'occupazione permanentemente della sala consiliare del Comune di Ustica in segno di protesta contro il biglietto di almeno dieci euro per chiunque (anche i residenti?) voglia accedere a uno dei cinque parchi regionali siciliani o a una delle settantasei riserve, tra le quali quella di Ustica, che, ricordiamo, non è gestita dal Comune dell'isola, ma dalla Provincia di Palermo".
"Gli usticesi – sottolinea ancora Messina – come gli altri cittadini delle isole minori siciliane, già penalizzati dal rincaro dei trasporti via mare, si sentono mortificati per questo ulteriore furto del loro territorio che minaccia lo sviluppo turistico e che, nel caso di Ustica, si aggiunge alla disastrosa gestione dell'Area marina protetta".