Il mondo dei traghetti in alto mare

Nell’inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto dell’armatore Ettore Morace spunta il nome di Vincenzo Franza, socio e concorrente dell’imprenditore della Liberty Lines, proprietario della Caronte, la compagnia che gestisce i collegamenti nello Stretto e dà lavoro a 1000 persone. Franza, messinese, in concorso col presidente della società Navigazione generale italiana spa Giuseppe La Cava, avrebbe corrotto un sottufficiale dell’Arma commissionandogli un’attività di dossieraggio ai danni di Morace. In cambio, avrebbe assunto la figlia del militare.

Intanto l’armatore Ettore Morace, finito in carcere venerdì scorso, ha risposto alle domande del gip Marco Gaeta nel corso dell’interrogatorio di garanzia. L’indagine della Procura di Palermo ha svelato un sistema corruttivo ramificato con al centro proprio Morace. Attraverso i suoi rapporti con funzionari e consulenti regionali, politici locali, come Fazio, e nazionali come Simona Vicari, senatrice di Ap dimessasi dall’incarico di sottosegretario alle Infrastrutture dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per corruzione, avrebbe condizionato a vari livelli la politica sui trasporti marittimi. Ottenendo bandi su misura che gli avrebbero consentito di vincere gare milionarie con ribassi ridicoli e riuscendo a intascare, grazie a compensazioni gonfiate, fondi regionali indebiti. In cambio chi si era attivato per favorirlo, otteneva assunzioni di familiari o – è il caso di Fazio – soldi per la campagna elettorale, viaggi, ingressi allo stadio, uso di macchine di lusso.

Alla Vicari, che avrebbe perorato un emendamento alla Legge di Stabilità del 2017 che tagliò di 5 punti l’Iva sui servizi di trasporto marittimo dei passeggeri, sarebbe stato regalato un Rolex da 5800 euro. Nell’inchiesta, sempre per corruzione, sono finiti, tra gli altri, anche il governatore Rosario Crocetta, che sarà interrogato a giugno, un giudice in pensione del Cga e una candidata al consiglio comunale di Palermo.

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