Una migliore gestione degli slot per risolvere il caro-voli in Sicilia?

L’argomento del caro biglietti aerei in Sicilia non è nuovo. E la petizione lanciata dal Codacons tramite una sottoscrizione popolare basata sul riconoscimento del principio della continuità territoriale, applicato da anni tra la Sardegna e il resto d’Italia, si inserisce nella scia di due iniziative lanciate poco tempo fa da un imprenditore turistico siciliano, Salvo Zappalà, amministratore unico di Dimsi Investimenti & Turismo.

“La petizione popolare del Codacons – spiega Zappalà – ripercorre il solco tracciato di recente da una mia formale segnalazione inviata all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, già ufficialmente presa in carico dall’Antitrust, che ha dato il via ad un’interrogazione parlamentare proposta dal Movimento 5 Stelle”.

Secondo Zappalà, “Il caro biglietti aerei da e per la Sicilia costituisce ormai una questione non più procrastinabile e la cui urgente risoluzione rappresenta uno dei possibili volani per rilanciare il comparto turistico regionale. In riferimento alla sottoscrizione avviata dal Codacons mi preme, però, evidenziare che l’ipotesi avanzata, ossia il riconoscimento della continuità territoriale, produrrebbe certamente degli aiuti economici a favore delle compagnie aeree ma, dall’altra parte, potrebbe non favorire una reale riduzione dei prezzi delle tariffe”.

Ma una soluzione Zappalà ce l’ha: “a mio avviso, il caro biglietti si potrebbe risolvere attraverso una più ampia concorrenza tra le compagnie e quindi tramite una migliore gestione degli slot.

Purtroppo, sino ad oggi, accordi di cartello tra le compagnie e la discutibile gestione degli slot condotta da Assoclearance hanno inibito il fluire della libera concorrenza. La speranza è che a breve si possa davvero porre la parola fine a questa controversa questione”.

 

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