Valtur, il patrimonio di Carmelo Patti è a rischio

L’accusa è di essere prestanome di Messina Denaro e la Dia ha chiesto il sequestro dei beni

Potrebbe finire sotto sequestro il patrimonio di 5 miliardi di euro di Carmelo Patti, il settantottenne imprenditore di Castelvetrano che dal 1998 è il patron di Valtur. Tutto dipenderà dall'esito del processo, la cui prima udienza è fissata per il 20 aprile, davanti alla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani. Le indagini della Dia di Palermo muovono un'accusa pesantissima nei confronti di Patti: essere referente e prestanome del superlatitante Matteo Messina Denaro, di Castelvetrano pure lui. Negli ultimi mesi gli investigatori della Dia di Palermo hanno passato al setaccio il patrimonio dell'imprenditore siciliano: secondo la ricostruzione dell'accusa, sarebbe emersa "una inquietante sperequazione fra redditi e investimenti". La Dia aveva sollecitato il sequestro immediato dei beni di Patti, ma il Tribunale non ha accolto la richiesta, ritenendo necessario fissare l'inizio di un procedimento in camera di consiglio.
Sono tre i collaboratori di giustizia che hanno chiamato in causa il patron di Valtur per presunti rapporti con esponenti mafiosi del trapanese: si tratta di Nino Giuffrè, Angelo Siino e Giovanni Ingrasciotta.
Da qualche mese la Valtur è in amministrazione straordinaria: è stata la famiglia Patti a chiederlo al ministro dello Sviluppo economico per far fronte a un pesante indebitamento di 303,6 milioni l'anno, a fronte di un fatturato di circa 200 milioni. Così al timone dell'azienda sono arrivati tre commissari straordinari.

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