Danilo Dolci, un libro racconta la sua esperienza intellettuale e umana

A cento anni dalla nascita di Danilo Dolci, Giuseppe Maurizio Piscopo si propone di offrire una chiave di lettura agile per comprendere uno dei più significativi intellettuali del Novecento, un personaggio scomodo che ha affrontato i grandi temi della società contemporanea. Nei libri della scuola elementare e in quelli della media, non c’è traccia di questo scrittore che è stato più di un sociologo. Che ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali ed è stato proposto nove volte per il Premio Nobel.

Nel centenario dalla sua nascita Dolci deve ritornare tra i bambini, tra gli studenti. I siciliani devono conoscere quello che ha fatto quest’uomo per la povera gente dell’isola in anni molto difficili. Ed ecco quindi il libro “Ci hanno nascosto Danilo Dolci”, ultima fatica di Giuseppe Maurizio Piscopo, pubblicato da Navarra con l’introduzione di Amico Dolci, le foto di Melo Minnella, Peppino Leone e quelle dell’archivio del Centro Studi, un disegno di Tiziana Viola-Massa e un brano dedicato al sociologo triestino dal titolo: “Spine Sante”, eseguito con due fisarmoniche da Maurizio Piscopo e Pier Paolo Petta. La composizione costituisce la colonna sonora del libro.

Il 14 ottobre 1952, Danilo Dolci assiste alla morte di un bambino, uno dei tanti bambini figli di pescatori e contadini resi muti dalla miseria e dalla rassegnazione. Sul letto di Benedetto Barretta morto per fame, Danilo dà inizio al primo dei numerosi digiuni che daranno grande popolarità alle sue battaglie per il lavoro, per il pane, per la democrazia.
Quel fatto cambia la sua vita. Come si può stare in silenzio dopo la morte di un bambino? Dolci ha fatto conoscere alla cultura internazionale i problemi dei poveri della Sicilia del dopoguerra.

“Ci hanno nascosto Danilo Dolci” fornisce una chiave d’accesso alla scrittura di uno dei più significativi intellettuali del Novecento, un personaggio scomodo che ha affrontato a mani nude i grandi temi della società contemporanea, argomenti attualissimi, fondamentali nei suoi libri per la vita di noi tutti. Ha scritto 80 libri di cui 25 di poesia.

“Ci hanno nascosto Danilo Dolci” racconta la scuola di Mirto, il Borgo di Dio, il contrasto alla mafia, la nascita della diga, lo sciopero alla rovescia, la relazione con gli intellettuali, i documentari, il rapporto con la chiesa protestante, la radio dei poveri cristi con le speranze, le lotte dei contadini e dei pescatori nella Sicilia degli anni ‘50.

Il libro contiene alcune interviste alle persone che l’hanno conosciuto e hanno lavorato con lui: Nino Fasullo, Pino Lombardo, Cosimo Scordato, Maria Di Carlo, Giuseppe Carta, Gianluca Fiusco, Salvatore Di Marco e la conversazione di Sciascia e Danilo Dolci. È arricchito da un ampio apparato fotografico con scatti di Giuseppe Leone, Melo Minnella e foto di archivio. C’è un brano di Piscopo dedicato al sociologo triestino dal titolo “Spine Sante” trascritto da Gioacchino Zimmardi ed eseguito con due fisarmoniche, di Pier Paolo Petta e dello stesso Piscopo.

“Per 40 anni ho dedicato la mia vita ai bambini di questa città e certe volte ho sofferto scoprendo che nei libri della scuola elementare sono sempre mancate le figure importanti, i punti di riferimento fondamentali per la crescita culturale dei ragazzi. Nei libri mancavano e continuano a mancare scrittori, poeti, scienziati, maestri della nonviolenza come Danilo Dolci. Il mio sogno è quello di riportare Danilo Dolci tra i banchi a partire dalla quinta classe elementare”.

L’obiettivo della pubblicazione è fornire ai giovani e ai ragazzi un utile strumento per introdurre lo studio di Danilo Dolci nelle scuole, con un ricco corpus di testi consigliati, pensati per stimolare la riflessione degli studenti sulla produzione letteraria dell’autore che in questi anni ci hanno nascosto e propone gli argomenti che rappresentano il cardine della sua narrazione: le questioni universali dell’uomo come i diritti, la lotta nonviolenta, la città a misura di bambino, con una rilettura di un mondo senza armi, contro ogni guerra e in cui ci sia cultura, pace e fratellanza.

Il maestro Piscopo ha un sogno: che nelle scuole si possa studiare Danilo Dolci, sin dalla prima classe elementare. Danilo è stato un grande Maestro, per molti anni dimenticato; è arrivato il momento per riscoprirlo e raccontarlo alle nuove generazioni.

Il libro sarà presentato in molte città siciliane e a Firenze a partire da settembre.

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