Il cranio trapanato di Comiso torna in Sicilia

Dopo quasi 30 anni torna in Sicilia il cranio trapanato di Comiso. Si tratta di parte di una mummia della chiesa di Santa Maria delle Grazie che rappresenta un caso di neurochirurgia del Settecento di rilevante interesse scientifico. Il teschio era stato trasferito a Pisa nel 1987 per essere sottoposto a un esame necroscopico.

Secondo Dario Piombino-Mascali, ispettore onorario per il patrimonio mummificato della Regione siciliana, “il cranio rappresenta un’importante testimonianza di pratica chirurgica, applicata a un paziente adulto per curare  complicazioni post-traumatiche, forse determinate da uno strumento dentellato come arma lesiva”.  

Furono un medico o un barbiere a praticare la trapanazione. Non si sa quale fosse la causa del trauma da curare, quello che si conosce è che l’esito dell’operazione fu positivo e che il paziente sopravvisse a lungo. 

Il fatto che sia stato conservato solo il cranio si spiega con un’opera di smaltimento di corpi mummificati per esigenze di spazio. Il cranio, simbolo di identità sociale, è stato invece preservato ed esposto.

Il reperto tornerà a Comiso per decisione della Sovrintendenza ai Beni culturali di Ragusa e dell’assessore regionale Carlo Vermiglio e sarà riposto nella cripta originaria.  

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