Un decennio passato invano per il turismo siciliano. Secondo il Rapporto Annuale di Federculture, svolta in collaborazione con l'Ufficio Studi e Ricerche di Federturismo, la Sicilia ha registrato una crescita pari solo all'1% rispetto a dieci anni fa, in controtendenza con i numeri nazionali che segnano una crescita delle presenze straniere nello stesso periodo del 30%.
Negli ultimi dodici mesi, l'Isola ha ospitato 909mila turisti stranieri (dato praticamente invariato in un decennio), di cui 211mila francesi, seguiti da tedeschi (202mila) e spagnoli (183mila). Per fare un paragone, il dato relativo alla Toscana parla di 11 milioni di turisti stranieri, con un +40% rispetto al 2003.
In testa alla classifica delle province siciliane, Messina con 319mila e Palermo con 232mila stranieri. Solo 10mila presenze, invece, per la provincia di Caltanissetta, fanalino di coda della Sicilia e quintultima tra le province italiane. Si salvano le sole località "classiche" del turismo isolano (Taormina, Cefalù e Noto in testa), oltre a Catania, Palermo e Siracusa, mete però, in gran parte, del turismo "mordi e fuggi" dei crocieristi. Altro dato rilevante è il 41% di accessi gratuiti in musei, monumenti e siti archeologici.
"Questo governo, come quelli passati, parla di turismo senza però far nulla di concreto – denuncia a Live Sicilia Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia – e quindi, dato che la Regione perde tempo, stiamo analizzando noi operatori la possibilità di creare un piano turistico concreto con Enit, bypassando gli enti pubblici".