Si chiudono le Vie dei Tesori con numeri da record, ecco i siti più visitati

Con questo weekend si è chiusa con numeri da record la 13^ edizione de ‘Le Vie dei Tesori’, anche se per i dati definitivi bisognerà attendere la prossima settimana. Palermo chiude il suo ultimo fine settimana con 57 mila visitatori, Catania migliora le performance dell’ultimo weekend e aggiunge 6 mila visitatori. In totale i 5 weekend di questa seconda tranche del festival hanno messo insieme il numero enorme di 307 mila a Palermo e Catania, aggiungendo anche Ragusa, Modica e Scicli, presenti nei primi tre fine settimana di ottobre. Ma vanno aggiunti i numeri della prima tranche del festival, a cui hanno partecipato altre dieci città siciliane.

“È il successo delle città, delle istituzioni pubbliche, delle associazioni, delle cooperative, dei privati che mettono a disposizione i loro luoghi per quello che è prima di tutto un grande laboratorio collettivo di narrazione – dice Laura Anello, presidente dell’Associazione Le Vie dei Tesori onLus – è il successo dei 500 ragazzi impegnati nel progetto a Palermo e dei 150 a Catania sulle cui parole ha viaggiato il racconto della città”.

Quello che si nota in questa edizione è che il pubblico è “spalmato” tra i diversi siti: non si sono viste le lunghe code dei primissimi festival, il pubblico è organizzato, si muove con mappe e smartphone. È stata molto apprezzata la possibilità di visitare, senza l’assillo di orari e code, alcuni luoghi dove erano stati organizzati eventi particolari.

Tra il pubblico palermitano, anche l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla che ha assistito alla visita condotta al laboratorio e al teatro dell’Opra da Mimmo e Giacomo Cuticchio; e ha scoperto con interesse l’oratorio della Carità di San Pietro ai Crociferi con la splendida cappella affrescata dal Borremans.
“Le Vie dei Tesori è una iniziativa straordinaria che è entrata di diritto tra i grandi eventi della Regione Siciliana – ha detto l’assessore Lagalla – Ho il piacere di averla tenuta a battesimo anche negli anni in cui ero Rettore, confermando l’appoggio dell’Università. Il festival gode dell’appoggio del Fondo sociale europeo che serve ad avviare i giovani all’alternanza scuola lavoro e alla prospettiva dell’occupazione. Un banco di prova importante per mettere a frutto le competenze acquisite nei percorsi formativi e contribuire alla promozione della Sicilia e delle sue bellezze”.

Palermo è la regina incontrastata: 57 mila visitatori, tra palermitani e tantissimi turisti. La chiesa e il convento di Santa Caterina sono il luogo più visitato dell’intero festival: soltanto in questo fine settimana hanno messo insieme oltre 5mila visitatori. Hanno comunque superato il migliaio di visitatori in un solo weekend, altri 7 luoghi di Palermo: dal Loggiato San Bartolomeo, al rifugio antiaere, all’Oratorio di San Lorenzo, la cupola e la chiesa del Santissimo Salvator, la Cattedrale, il Villino Florio. Questo è stato anche il fine settimana dei musei: frequentatissima la visita condotta dalla direttrice Caterina Greco alla scoperta dei reperti del Museo Salinas, lunghe code a Palazzo Mirto e un successo inaspettato per il percorso ‘fuori porta’ all’area archeologica di Monte Iato, anche qui condotto dalla direttrice Francesca Spatafora.

Catania aumenta i numeri degli scorsi weekend e supera i seimila visitatori spalmati tra chiese e palazzi. Palazzo Biscari guadagna il podio in assoluto: sontuoso, elegante, con i saloni che sembrano uscire da un film. Qui la visita è stata condotta dal principe Ruggero Moncada. Il secondo sito più visitato a Catania resta San Nicolò l’Arena, tallonato da Palazzo Asmundo di Gisira; segue da presso Castello Ursino. Tra i siti “riscoperti” dagli stessi catanesi, Sant’Agata al Carcere; la cupola della Badia di Sant’Agata e la terrazza del monastero di San Giuliano, oltre alla passeggiata su Porta Uzeda.

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