Una ricca esposizione archeologica che ripercorre il rapporto tra l’uomo e gli equidi attraverso sculture, pitture, raffigurazioni, graffiti, bassorilievi, monete e mosaici. E’ il contenuto della mostra di Ambelia, a Militello in Val di Catania, che sarà possibile visitare durante la tre giorni, dal 10 al 12 maggio, dedicata alla Fiera mediterranea del Cavallo. Ospitata nei locali adibiti a frantoio e deposito della tenuta appartenuta alla famiglia Branciforte, e adesso di proprietà della Regione siciliana che ne ha curato il restauro, la mostra raccoglie reperti di grande valore che provengono dai più importanti musei archeologici siciliani.
“Nell’organizzare il più grande evento equestre del Sud Italia – afferma il governatore Nello Musumeci – non potevamo certamente trascurare l’elemento culturale: i quarantotto pezzi esposti accompagneranno il visitatore indietro nel tempo, presentando l’immagine del cavallo nelle sue rappresentazioni artistiche più pregevoli. E ciò nell’ottica di questo grande progetto che punta a rafforzare un segmento del turismo siciliano, oltre a tutelare, conservare e valorizzare la biodiversità animale dell’Isola”.
Organizzata secondo un criterio cronologico, la mostra illustra l’iconografia del cavallo presente nelle testimonianze archeologiche della Sicilia, dalla preistoria all’età romana.
“Il grande spirito di collaborazione mostrato in questa importante operazione culturale rende innanzitutto merito alla memoria del compianto Sebastiano Tusa – conclude il governatore – archeologo di fama internazionale e assessore che avevo scelto per la mia squadra di governo e che, fin dal primo momento, aveva condiviso l’iniziativa, intuendo la grande forza evocativa di questo viaggio dell’uomo e del cavallo attraverso i secoli”.