Il ritorno della Turandot al Teatro Massimo di Palermo

L’omaggio a Giacomo Puccini, nel centenario della morte, riporta Turandot al Teatro Massimo di Palermo, in un nuovo allestimento, con la regia di Alessandro Talevi, la direzione di Carlo Goldstein e Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo, maestro del Coro Salvatore Punturo. Il dramma lirico in tre atti e cinque quadri debutta sabato 21 settembre alle 20 e sarà in scena fino a domenica 29 settembre nella prima versione completa del finale di Franco Alfano, che fu incaricato di scrivere la partitura ispirandosi alla bozza lasciata da Puccini prima di morire.

Il cast vede il ritorno da protagonista del soprano Ewa Płonka, che il pubblico del Teatro Massimo ha molto apprezzato nel ruolo di Abigaille in Nabucco; accanto a lei in alternanza un’altra Ewa polacca, Ewa Vesin. Mentre il principe Calaf, diversamente da quanto annunciato, non sarà il tenore Yusif Eyvazov, che ha dovuto rinunciare al ruolo per importanti motivi familiari, ma Martin Muehle, il cui ultimo impegno al Teatro Massimo è stato per Pagliacci nel 2019, e nel cast alternativo Angelo Villari. Ad interpretare la dolce Liù vi saranno Juliana Grigoryan, che è tra i soprani più ricercati del momento dopo la vittoria al Concorso Operalia 2022 e che ha recentemente debuttato al Metropolitan di New York, e la palermitana Jessica Nuccio, che torna in un nuovo ruolo pucciniano dopo Bohème. Debuttano come Timur due tra le più belle giovani voci di basso: Giorgi Manoshvili, che al Teatro Massimo ha trionfato come Gremin in Evgenij Onegin un anno fa, e Jerzy Butryn. Completano il cast Alessio Arduini (Ping), Matteo Mezzaro (Pong e Principe di Persia), Blagoj Nacoski (Pang), Luciano Roberti (Mandarino) e Cristiano Olivieri (Altoum). Scene e costumi di Anna Bonomelli e luci di Marco Giusti. Maestro d’armi Ran Arthur Braun.

Ambientata in una Cina “delle favole” e ispirata all’omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi, Turandot racconta la vicenda della bellissima principessa dal cuore di ghiaccio. Chiunque voglia sposarla dovrà provare a risolvere tre enigmi ma se fallirà verrà decapitato. Uno dopo l’altro i pretendenti vengono giustiziati fino all’arrivo del principe Calaf, che non solo risolverà gli enigmi ma riuscirà a infrangere il cuore di ghiaccio della principessa con la forza più grande e misteriosa che ci sia: l’amore.

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