Il Teatro Massimo riparte con un ‘festival liquido’

Dopo mesi di sospensione e cancellazione di tutte le attività dal vivo e un lavoro impegnativo di reinvenzione di spettacoli compatibili con le esigenze di sicurezza con cui oggi è necessario confrontarsi, il Teatro Massimo di Palermo, con la squadra di lavoro creata ad hoc dal Sovrintendente Francesco Giambrone, riparte nel segno dei nuovi linguaggi e di un profondo ripensamento dello spazio teatrale.

E riparte “Sotto una nuova luce” con una programmazione aperta, variabile e un festival che prenderà il via il 4 e 5 luglio nella Sala Grande del Teatro di Piazza Verdi, proseguirà fino al 13 agosto all’aperto al Teatro di Verdura e tornerà in settembre all’interno del Teatro Massimo.

“Riapriamo – sottolinea Giabrone – ripensando completamente lo spazio che nei prossimi mesi e fino alla fine dell’emergenza sarà molto diverso da come l’abbiamo lasciato, così come sarà diversa la programmazione: non più una stagione ma un festival che ci accompagnerà intanto fino al 30 di  settembre e poi si vedrà. Una programmazione diversa, come diversi sono i tempi in cui viviamo,
una sorta di festival liquido che dovrà tenere conto dell’evolvere dell’epidemia e confrontarsi con i vincoli connessi ma che intende trasformare i limiti oggettivi con cui dobbiamo fare i conti in  opportunità di ispirazione creativa”.

Ad inaugurare il programma, il monodramma per attore e orchestra Der ewige Fremde (L’eterno straniero), una commissione del Teatro Massimo alla compositrice israeliana Ella Milch-Sheriff e a seguire la Messa in Do maggiore op. 86 di Beethoven. Sul podio il direttore Omer Meir Wellber con l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo, Maestro del Coro Ciro Visco. La serata sarà ripresa il 5 luglio dalla rete televisiva franco-tedesca ARTE, da RAI 3 e sarà disponibile anche sulla WebTv del Teatro.

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