Le Vie dei Tesori ritorna a Palermo fino a novembre e debutta a Monreale

Dal 3 ottobre il festival Le Vie dei Tesori ritorna a Palermo, dove è nato quattordici anni fa, e dal 10 ottobre aggiunge la vicina Monreale – con un inedito percorso tra chiese sconosciute e terrazze mozzafiato affacciate sulla valle. Il Festival propone un programma ricco, denso e adeguato ai tempi – esclusi tutti i luoghi in cui non si può condurre la visita in sicurezza, vuoi per il contingentamento, vuoi per la struttura del luogo – e tante esperienze. Non potendo accogliere le scuole, il festival ha scelto di aprire i siti sabato e domenica, ma di aggiungere una “coda” novembrina, fino a domenica 8.

Quest’anno Le Vie dei Tesori, che l’anno scorso ha avuto il 40% di presenze turistiche, è dedicato soprattutto ai siciliani ma anche ai tanti italiani che arrivano in Sicilia per questo. Il Festival spinge a percorsi slow, green, di conoscenza, di scoperta, magari invoglia al bruscolo di avventura sempre rimandata – un volo in Piper, un’immersione in sicurezza, una in sottomarino -, ma anche alle visite con degustazione, alle mostre, a tanto altro. Non dimentica l’itinerario contemporaneo in un palazzo nobiliare prestato all’arte e in una storica galleria; né le passeggiate d’autore, ideate da storici, botanici, giornalisti, appassionati e condotte in coppia con guide turistiche autorizzate.

Tutto in piena sicurezza: il festival che per primo nell’Isola ha spinto verso modalità 4.0, oggi insiste e rilancia; prenotazione ovunque caldamente consigliata, presidi di sicurezza, distanziamento, acquisto dei coupon on line.

“In questo anno e in questo periodo di ripartenza, anche Le Vie dei tesori è, come ognuno di noi, in fase di start-up – dice il sindaco Leoluca Orlando – ma è questa la loro natura: pur avendo ormai una grande esperienza, si presentano ogni anno in forma innovativa, ampliando l’offerta, arricchendo le modalità di fruizione e confermando lo straordinario valore di promozione della conoscenza del nostro territorio”.

Un festival trasversale che scopre beni culturali, diventa vettore turistico, investe sui giovani. “Il comparto del turismo è stato il più colpito,ricordiamoci sempre che rappresenta il 13 % del PIL dell’Isola – interviene l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina – ma siamo vicini a chi decide di mettersi in gioco e ripartire”.

Un Festival costruito da un’associazione non profit, Le Vie dei Tesori Onlus (oggi in corso di trasformazione in Fondazione) che porta avanti la sua mission: generare il senso di partecipazione della comunità, allargare e moltiplicare i pubblici della cultura usando il linguaggio della divulgazione e della narrazione, trasmettere la memoria, stimolare l’esigenza di conoscenza e di fruizione dell’immenso patrimonio siciliano. Nel tempo è diventato un forte attrattore turistico che l’anno scorso ha prodotto sulla Sicilia (dati Otie) circa 5 milioni di indotto turistico tra alberghi, ristoranti, trasporti, shopping.

Il festival 2020 coinvolge 15 città in tutta la Sicilia (scelte tra la quarantina di candidate) e Mantova, in Lombardia, dove ha messo radici stabilmente e si svolgerà a fine ottobre. In questo 2020, Le Vie dei Tesori dura in tutto nove settimane divise essenzialmente in due tranche. La prima – che ha già messo insieme 15 mila visitatori nei due primi fine settimana e si appresta all’ultimo weekend in cui entra in gioco anche Naro – ha aperto circa 80 luoghi tra Caltanissetta, Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Messina, Sambuca e la più amata, Bagheria. Ovunque gruppi ordinati e distanziati, siti pieni, ma soprattutto passeggiate esaurite, tanto che alcune vengono replicate in corsa. E per questo exploit finale, alcuni siti apriranno in notturna. Dal 3 ottobre, quindi, la seconda tranche: oltre a Palermo e Monreale, toccherà alla sontuosa Catania scolpita nella lava, all’elegante Ragusa, a Scicli e Noto, a Sciacca.

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