Gran finale, domani e domenica, per “Le vie dei tesori”, l’apertura gratuita di dodici luoghi di arte, scienza e natura dell’Università di Palermo, alcuni dei quali visitabili per la prima volta. Tutti i “tesori” saranno aperti eccezionalmente con orario continuato dalle 9 alle 19, per cercare di soddisfare l’impatto record di visitatori, circa 43 mila nei primi tre weekend. L’iniziativa, organizzata nell’ambito delle celebrazioni del Bicentenario dell’Università di Palermo, offre un itinerario davvero ricco. Allo Steri, in piazza Marina, sono visitabili oltre al Palazzo che custodisce la celebre Vucciria di Guttuso, anche i graffiti e i dipinti dei prigionieri dell’Inquisizione appena venuti alla luce nel restauro del Carcere dei Penitenziati, e la chiesetta di Sant’Antonio Abate. In via Divisi c’è la cripta delle Repentite, le prostitute diventate monache, e in piazza Sant’Antonino il mulino nascosto dentro il convento seicentesco. Aperti poi il Museo di zoologia Doderlein in via Archirafi e il Museo naturalistico Gemmellaro in corso Tukory. E ancora l’Oratorio di San Giuseppe dei Falegnami nell’ex convento dei padri Teatini, oggi sede della facoltà di Giurisprudenza, e il Museo della Specola dell’Osservatorio astronomico, in cima a Palazzo Reale. Aperto anche l’Orto Botanico, dove per l’occasione è stata allestita una mostra sui restauri in corso.