Ci sono i palazzi che raccontano le nobili famiglie che li hanno abitati, la chiesa con gli affreschi del giovane Guttuso, due musei-gioiello e persino un’inedita, e del tutto inattesa, casa d’artista che neanche i bagheresi conoscono. Per la prima volta Le Vie dei Tesori arriva a Bagheria aprendo dieci siti dove si entrerà sabato e domenica, preferibilmente su prenotazione e con numeri contingentati, nel pieno rispetto delle norme anticovid.
“Un’occasione importante per Bagheria: perché sin dal primo momento dell’insediamento della giunta, abbiamo puntato sui beni monumentali e sul turismo – spiega il sindaco Filippo Tripoli – Chi è proprietario di villa private ha sempre sottolineato la mancanza di attenzione istituzionale: questa è la prova che invece ci si deve credere e investire”.
“Il 65% di chi ha visitato Bagheria, l’ha apprezzata: speriamo che la partecipazione al festival, possa far salire questa percentuale: quest’anno si punta sul turismo di prossimità, ma stiamo avviando un percorso e lo dobbiamo fare con consapevolezza”, interviene l’assessore al Turismo Brigida Alaimo.
Le Vie dei Tesori 2020 durerà nove settimane, divise essenzialmente in due tronconi: il primo si apre sabato 12 settembre e durerà tre weekend, fino al 27 settembre: con la “debuttante” Bagheria, in contemporanea apriranno le porte Trapani, Marsala, Mazara del Vallo – visitabili con coupon validi nelle tre città – ; ritorneranno per la quarta volta Messina e Caltanissetta, farà il bis Sambuca e, soltanto nell’ultimo weekend (26-27 settembre), riecco anche il borgo di Naro.
Dal 3 ottobre, la seconda tranche: toccherà a Catania, Ragusa, Scicli e Noto; ritornerà Sciacca e debutterà anche Monreale che partirà addirittura dal 10 ottobre, dopo l’ammiraglia, Palermo, dove il Festival durerà sei weekend, fino all’8 novembre.
La visita a Bagheria non può che partire dalle residenze nobiliari dove il tempo si è fermato. E dunque, Palazzo Butera; Palazzo Villarosa; Villa Ramacca; Villa San Cataldo di cui resta soltanto il romantico giardino all’italiana. Ma si potrà anche scoprire l’ultimo pittore di “masciddara”: Michele Ducato ha come “amici” Angelica e il paggio Medoro oppure Astolfo che cerca sulla luna il senno di Orlando, oltre a santi e cavalieri, saracini e crociati, nati dalla sua mano artigiana. Di musei ci sarà solo l’imbarazzo della scelta: ovviamente si parte dalla collezione di Villa Cattolica, un’immersione nell’universo di Guttuso – ma il Festival porterà anche nella chiesetta di Aspra dove, da giovane pittore “comunista”, consegnò alla Storia i visi dei pescatori, e per questo vide i suoi affreschi “cancellati” per decenni – . Poi apriranno le porte due piccoli tesori: al Museo dell’Acciuga si racconta il mondo “povero” della pesca e della salagione; al Museo del Giocattolo ci si perderà tra bambole in pannolenci, pupattole in biscuit, carrozzine in alpacca. Si chiude con Oasi Blu, un’inattesa casa d’artista, una wunderkammer sorprendente tra cappelle votive, altari ai viaggiatori illustri, memorabilia raccolte da un ex ferroviere prestato all’arte.
Sarà invece la borgata marinara di Santa Flavia ad offrire due “esperienze” ai visitatori de Le Vie dei Tesori: si potrà partire da Porticello per navigare lungo la costa fino al borgo di Sant’Elia; o addirittura tentare un’immersione assistiti da un sub esperto.