Potrebbe avere un duplice scopo la costituzione a Caltanissetta di un polo universitario d'eccellenza per la formazione di manager per il settore turistico-alberghiero e turistico-enogastronomico. Intanto rappresenterebbe l'unica opportunità di sopravvivenza del consorzio universitario nisseno. Ma soprattutto si riuscirebbe a offrire anche in Sicilia un'opportunità di formazione adeguata nel settore. L'idea è di Alberto Carlino, esperto di marketing internazionale con alle spalle docenze e collaborazioni con atenei italiani e statunitensi, secondo quanto riporta www.caltanissettaturismo.it.
"L'industria del turismo in Sicilia – spiega Carlino – conta circa 2mila strutture che vanno dagli hotel luxury agli affittacamere e la classe manageriale della quasi totalità degli hotel non è siciliana. Importiamo manager perché in Sicilia non esistono opportunità di formazione adeguata. Evidentemente siamo di fronte ad uno dei pochissimi casi in cui c'è una domanda di tecnici altamente specializzati alla quale il sistema formazione e cultura in Sicilia non riesce a rispondere. Ecco allora che puntare su un progetto strategico di una Università dell'hospitality, legato alle specificità culturali ed enogastronomiche del territorio, può rappresentare un modello di sviluppo sostenibile. Un modello – sostiene l'esperto – disancorato dalle vecchie logiche che legano il consorzio universitario esclusivamente agli atenei siciliani, ma che punti a partenership con università straniere che già godono della fama e della fiducia da parte delle grandi catene alberghiere mondiali".
Ecco quindi che l'idea di base appare essere quella di intercettare il fabbisogno di manager da parte di investitori internazionali già attivi nell'Isola (come Orient Express, Rocco Forte, Paolo Panerai, Hilton) e darvi risposta creando percorsi universitari e post-universitari ad hoc con atenei non necessariamente italiani. Per maggiori informazioni: acarlino@amthotels.it.