Tempi duri per l’economia. E ancor di più per il Turismo

Pubblichiamo l’intervento di Marco Platania, docente di Economia del Turismo presso l’Università degli studi di Catania, che ringraziamo per aver accolto il nostro invito a a ospitare riflessioni o pensieri finalizzati a tenere desto l’interesse e la positività nonostante l’attuale emergenza che richiede pur sempre conforto positività ed ottimismo.

La crisi che ha scatenato la Pandemia da Covid-19 colpisce duramente la vita e le speranze di molti di noi, e come tutte le crisi incide pesantemente sui sistemi sociali ed economici. In molti cresce la paura di assistere ad una grande depressione, anche considerando le pesanti perdite in termini di PIL che molti stati hanno dovuto fin qui subire. E in tutto questo il turismo ne esce mal ridotto… anzi direi proprio a pezzi.

Fioccano le cancellazioni, gli imprenditori del settore turistico di qualsiasi parte del mondo devono fare i conti con la debolezza insita in un settore che tratta beni voluttuari, fortemente dipendente dai mezzi di trasporto e che ha visto, al suo interno, una sempre maggior competizione in cui la comunicazione è determinante. E tutto ciò impatta ancor più pesantemente nelle Destinazioni poco strutturate nella governance e nella policy, come la Sicilia.

Cosa fare? Come procedere? Da dove cominciare?
Non è facile dare una risposta a questi interrogativi. La crisi è sistemica, ha minato la fiducia dei
consumatori e allo stato attuale è anche difficile fare previsioni sul futuro, perché anche dopo
l’individuazione di un rimedio farmacologico contro il Covid-19, la società ne uscirà profondamente
trasformata, nei suoi stili di vita e conseguentemente di consumo.
Ma pur sapendo “… come è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire …” provo a offrire alcuni spunti di riflessione, raccontando di una indagine svolta da alcuni colleghi appartenenti alla rete TRINET (Tourism Research Information Network) un network che collega oltre 3000 docenti universitari ed esperti a livello internazionale in campo turistico.

La consultazione fra i diversi membri ha portato a definire una serie di suggerimenti (azioni strategiche) da attuare durante questo periodo di crisi e altre da implementare nella fase post crisi (quella normalmente definita come recovery), pensate sia a livello di Destinazione che a livello di operatore economico.
L’elenco degli interventi che il network suggerisce, da poter attuare nei prossimi mesi, è ampio e articolato, segno che questa crisi non ha certo ricette facili o soluzioni magiche. Provando a riassumere e selezionando le azioni strategiche adatte ad una Destinazione come quella regionale, troviamo innanzitutto quella di ripensare la propria posizione sul mercato turistico anche attraverso nuovi piani di sviluppo.

La crisi è quindi vista come un momento zero, che resetta quanto fatto finora e permette di ricostruire un proprio percorso di sviluppo. Per ottenere ciò sono necessarie diverse azioni, fra cui delle analisi di mercato che consentano, fra l’altro, di identificare segmenti “forti”, che potrebbero recuperare prima, cioè uscire dalla crisi prima di altri, e allo stesso tempo di individuare nuovi mercati o nuovi segmenti fra quelli già esistenti. In questo contesto il tempo è una variabile molto importante: occorre pensare a pacchetti turistici che possano essere lanciati con breve preavviso, prevedendo tariffe speciali per il trasporto, l’alloggio, il cibo, ecc.
Vi è abbastanza concordia fra gli esperti sulla necessità di limitare, in questa fase di crisi, tutte le attività di marketing, dato che la fiducia dei consumatori è stata severamente colpita. Ciò non significa certo l’immobilismo: è infatti certamente utile mantenere un livello di comunicazione minima, ma efficace, tramite i social media, rivolgendosi soprattutto al mercato nazionale e a quello locale.

Il network suggerisce anche di facilitare le nuove prenotazioni, consentendo le cancellazioni senza oneri aggiuntivi. In questo senso troviamo alcuni esempi di compagnie aeree che già hanno attuato questo sistema di prenotazione libera da costi.

Anche i voucher, definiti da alcuni come ‘buoni corona’, rappresentano un buon strumento, consentendo infatti ai turisti che hanno dovuto annullare il viaggio la possibilità di rimborso tramite “buono” da utilizzare più avanti.
Fra le azioni post crisi, i trinetters hanno individuato due temi molto interessanti. Innanzitutto quello legato alla comunità, intesa come l’insieme degli stakeholder all’interno della Destinazione. Il network suggerisce di promuovere il consumo di prodotti locali, anche facilitando l’incontro fra domanda e offerta su specifici portali creati ad hoc. Altro aspetto importante è quello relativo al turismo domestico, che può essere sostenuto attraverso campagne comunicazionali, volte a incoraggiare i residenti a visitare le attrazioni o i luoghi locali.

Infine vi sono dei suggerimenti molto interessanti sul rapporto con i turisti post crisi. Innanzitutto occorre dare ampie garanzie sulla sicurezza della Destinazione, anche illustrando, con una comunicazione di qualità, tutti gli strumenti messi in campo dalla governance regionale. Promuovere la sostenibilità, rispettare la natura, educare i turisti, sono tutti principi che dovrebbero guidare la comunicazione promozionale della Destinazione. Ciò permetterà agli operatori turistici e alle Destinazioni di prepararsi a un forte rimbalzo della domanda che molti ritengono plausibile nel medio periodo, coronavirus permettendo…”

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