Buon Compleanno Mr. Kaoru Nagajima da Palermo e dai siciliani

(di Toti Piscopo) Accantonate le polemichette della vigilia, è arrivato il grande giorno per l’imprenditore giapponese Mr. Kaoru Nagajima che ha potuto realizzare il sogno di celebrare il suo 73mo compleanno in Sicilia, a Palermo. Un sogno realizzato e festeggiato in ritardo a causa della pandemia, reso magico dalla cornice del Teatro Massimo e del Teatro Politeama e di una giornata quasi estiva con il sole splendente, quasi a voler omaggiare l’illustre ospite proveniente dal Paese del Sol levante.

Una festa rigorosamente riservata ai suoi circa 1.400 ospiti che hanno alloggiato negli alberghi cittadini, primi fra tutti Villa Igiea e l’Hotel delle Palme. Non ci soffermeremo sul gossip o sugli aspetti mondani, già ampiamente trattati sui media locali o sulla ricaduta economica, peraltro particolarmente elevata, avuta sulla Città ma sul grande regalo che Mr. Nagajima ha fatto operando questa scelta, ponendosi come autorevole testimonial di una città e di un’intera regione che ancora una volta si conferma particolarmente attrattiva come destinazione turistica internazionale.

Un percorso lento ma costante avviato il 5 dicembre 1997, quando il musicista M.ro Tadamitsu Saito, massima espressione della new age giapponese chiese di esibirsi in un concerto di beneficenza al Teatro Massimo e la sera precedente in un concerto suonando l’organo a canne del Duomo di Monreale. “Un momento di grande emozione – ricorda Dario Provenza, titolare di Travelexe, l’operatore che curò l’organizzazione – perché fu la prima volta che il Duomo non solo venne concesso per un concerto che non era di musica sacra, ma anche perchè si trattava di un musicista laico, dalla forte sensibilità e umanità che entusiasmò il pubblico palermitano e particolarmente i circa 600 fans giapponesi che, a proprie spese, lo seguirono in quel primo viaggio in Sicilia”. Il ricavato della vendita dei biglietti fu devoluto al Telefono Azzurro. E l’allora sindaco di Palermo Leoluca Orlando inviò al Maestro un messaggio che, tra l’altro diceva: “Palermo è una città che da sempre accoglie turisti, sportivi e atleti da tutto il mondo in un modo molto ospitale. Palermo, che desideriamo cambiare, ora si sta trasformando in una città piena di gioia. E sono i grandi eventi e le arti culturali che sono necessari affinché questa città sia gioiosa”.

Furono i primi rilevanti segnali che una nuova fase era stata avviata tale da stimolare il Comune a varare negli anni successivi il programma “I DO” finalizzato a inserire Palermo nel circuito del “wedding tourism”. Un segmento particolarmente rilevante, non più circoscritto ai soli matrimoni, e destinato a un target di consumatori alto spendente. Un orientamento tempestivo che seppur privo di risorse generò dei benefici effetti, ma che nonostante ciò subì una battuta di arresto e rimase tra le tante incompiute del Comune. Riflessioni non per recriminare ma per riflettere sulle tante opportunità che il turismo nella sua più ampia accezione offre, nonostante tutto, oggi più di ieri.

La tendenza a sollecitare una domanda sempre più qualificata per ridimensionare il fenomeno del turismo di massa ha una sua grande validità, ma occorre anche essere consequenziali nella capacità di offrire servizi adeguati e di qualità reale e non millantata, per cui serve uno sforzo complessivo, culturale prim’ancora che operativo, che coinvolge tutti, dal sistema politico a quello amministrativo ed imprenditoriale.

Adesso, occorre cogliere e coltivare il momento magico che la Sicilia turistica sta vivendo, come ha testimoniato Mr. Nakajima che, con la sua scelta, ha voluto testimoniare come solo il turismo può costituire un momento di grande elevazione culturale, sociale ed economica tra cittadini di continenti diversi.

Grazie Mr. Nakajima e buona vita

editore:

This website uses cookies.