Investire nei trasporti e nel patrimonio per decuplicare i turisti in Sicilia

Investire nei collegamenti e nella riqualificazione del patrimonio per far aumentare le presenze turistiche in Sicilia. Questa la ricetta di Luca Guerrieri, direttore d’albergo, che in una lettera inviata a travelnostop.com fa riferimento alla news pubblicato lo scorso 20 febbraio dal titolo “Musumeci: il turista va cercato, la Sicilia non può vivere di rendita”.

“Sold Out: questo dovrebbe essere il cartello affisso sugli ingressi di ogni struttura ricettiva siciliana almeno nove mesi l’anno. Basterebbe che la classe politica siciliana investisse nei collegamenti aerei e marittimi, nella rete ferroviaria (potere visitare la Sicilia in treno sarebbe uno dei viaggi esperienziali più belli del mondo) e nella rete stradale, nella riqualificazione del patrimonio artistico, architettonico e naturalistico, lasciando ai privati la gestione dell’offerta turistica che già svolgono comunemente con servizi di alta qualità.

Fare ciò comporterebbe però, agli occhi di una classe politica spesso corrotta e avversa al perseguimento del bene comune, un benessere diffuso che renderebbe molto difficile l’asservimento clientelare da parte di chi non sa governare, non sa fare politica e, quindi, non conquisterà mai un voto d’opinione per il bene realizzato.

E’ sua la possibilità, Presidente, d’invertire la rotta rovinosa, e attuare gli umili consigli sopra sintetizzati, peraltro sotto gli occhi di qualsiasi operatore turistico serio e responsabile, e le presenze turistiche decuplicheranno”.

Guerrieri conclude con un aneddoto: “dieci e più anni fa un agente di viaggio norvegese, che soggiornava presso una struttura da me diretta, una mattina mi accompagnò al porto di Pozzallo per dimostrarmi che ogni giovedì, se ben ricordo, sbarcavano 300 suoi cittadini che salivano su sei autobus da turismo e partivano per una classica escursione (Etna, Taormina e ritorno serale). Mi spiegò che il pensionato benestante scandinavo preferiva (e tutt’oggi è così!) Malta perché arrivava a destinazione in tre/quattro ore di volo diretto e a un prezzo molto conveniente. Senza collegamenti da Paese civile, è ben difficile attrarre milioni di viaggiatori”.

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