L’immagine social della Sicilia sommersa dai rifiuti

Poteva essere una grande occasione di finire sulla bocca e negli occhi di milioni di potenziali turisti. E invece il soggiorno a Noto della giornalista Selvaggia Lucarelli e famiglia si è rivelato un pericoloso boomerang per il turismo siciliano.

La nota influencer infatti non ha mancato di denunciare i disagi vissuti a Noto dove ha affittato una villa, disagi legati soprattutto al problema rifiuti e portati alla ribalta con foto e storie sui social. E dopo essere stata a Noto, è arrivata a Trapani (città che invece ha magnificato) mentre si attende il suo arrivo a Palermo per mercoledì 25 agosto. Un annuncio arrivato però nel suo stile, lo stesso con cui aveva definito il viaggio a Noto come quello che ricorderà “con più dispiacere nella vita”. Postando una storia su Instagram in cui mostrava come la Rap si stesse muovendo per rimuovere circa 700 tonnellate di rifiuti dalla città e dalla provincia di Palermo, la giornalista ha commentato: “Hanno saputo che arrivo il 25?” E tra le storie pubblicate sul suo profilo Instagram ci sono anche dei messaggi di cittadini palermitani che la ringraziano per avere portato alla luce una grave problematica.

Alla nostra redazione è arrivato, tra gli altri, anche il commento dell’imprenditore turistico Pietro Triolo che scrive: “Il problema rifiuti, da me e pochi altri evidenziato da anni in ogni occasione, è scoppiato grazie alla Lucarelli che, pur non suscitando la mia personale simpatia, credo debba essere ringraziata. La sua denuncia al problema sottovalutato e ignorato da tutti, compreso imprenditori turistici e indotto, purtroppo ha avuto un eco mediatico internazionale senza precedenti, i cui effetti non aiuteranno certo la ripresa già complicata. Continuiamo a leggere sui media siciliani interviste compiacenti verso la politica, all’assessore Manlio Messina che non ha mai dimostrato come tutti alcun interesse a denunciare il problema. Credo che serva una riflessione del nostro settore. Termino citando quanto scritto dal Times: “PENSARE CHE IL DANNO AL TURISMO E ALL’ECONOMIA DELL’ISOLA SIA PROVOCATO DA CHI DENUNCIA UNA SITUAZIONE DEVASTANTE CON AREE SOMMERSE DA RIFIUTI, È IL SEGNALE DI UNA CULTURA DURA A MORIRE. NON PARLARNE NON AIUTA NESSUNO E UCCIDE LA SICILIA”.

Intanto l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, si è recata a Noto per constatare la situazione e incontrare il sindaco Corrado Bonfanti. “Le aree altamente turistiche in Sicilia scontano il fenomeno dell’abusivismo che, a sua volta, incide negativamente anche sul settore rifiuti – ha detto l’assessore – a ciò si aggiunge la mancanza di cassonetti che seppur in contro tendenza, rispetto alle strategia di raccolta più diffusa, rimane tuttavia uno strumento utile per contrastare in determinate aree, dove si creano micro discariche abusive. A settembre ho indetto un incontro istituzionale con gli attori responsabili per pianificare una serie di attività che evitino il verificarsi di altri simili disservizi”.

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