Lampedusa lancia appello a Mattarella: già 7 estati con l’incognita clandestini

Il sistema turistico lampedusano si mobilita un’altra volta: “sulla nostra isola la situazione è disperata, l’economia locale va a rotoli e gli sbarchi dei migranti ci hanno fatto conoscere al mondo più che delle nostre bellezze”. Ecco perché il Consorzio albergatori di Lampedusa insieme agli operatori turistici, le associazioni di categoria del comparto marittimo e le associazioni commercianti hanno scritto un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“A Lampedusa il tempo si è fermato. Con quella che si andrà ad aprire fra qualche settimana, saranno già sette le stagioni turistiche vissute con l’incognita clandestini – si legge nella lettera indirizzata al capo dello Stato – e non solo quelli che sono realmente approdati sull’isola dal 2009 ad oggi, ma pure quelli che a Lampedusa non sono mai arrivati, vuoi perché sbarcati altrove, vuoi perché intercettati al largo e portati sull’isola maggiore, vuoi perché per sfortuna loro naufragati. Ma per l’opinione pubblica sono arrivati a Lampedusa, grazie a un’informazione distorta e spesso ignorante e noi operatori turistici e anche gli abitanti, ne paghiamo le conseguenze a causa delle disdette che la gente ci spedisce, credendo di andare ad imbattersi in chissà cosa.

Cosa bisogna fare? Siamo trattati – protestano – da cittadini di serie B. Anche i clandestini che involontariamente sono causa delle nostre disgrazie, ricevono più attenzione di noi. Ma in qualche modo bisognerà che qualcuno soccorra noi stavolta. Bisogna pensare a misure di sostegno alla nostra economia e alle nostre famiglie, incentivi o defiscalizzazioni, sospensione dei pagamenti. Noi abbiamo fatto la nostra parte nel momento dell’emergenza ed ora che non ce la facciamo più e l’emergenza tocca noi, tutti si voltano dall’altra parte”.

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