Il torso del Kouros di Lentini e la Testa Biscari, finalmente ricongiunti, saranno in mostra a Siracusa nella Sala centrale del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi”, da domani, martedì 8 settembre e fino all’8 marzo 2021. Il Kouros sarà condiviso dai due musei proprietari (Castello Ursino e Paolo Orsi) con periodi di esposizione che l’accordo di partenariato prevede durino almeno un anno.
Il progetto di allestimento della mostra è stato ideato dall’architetto Francesco Mannuccia mentre l’organizzazione e la produzione della mostra sono di Civita Sicilia.
Quella di rimettere insieme la “Testa apollinea”, rinvenuta nel Settecento da Ignazio Paternò Castello principe di Biscari e appartenente al Museo di Castello Ursino, con il torso acefalo di efebo acquisito nel 1904 da Paolo Orsi e appartenente al Museo Archeologico di Siracusa, è un’idea lanciata qualche anno fa dal critico d’arte Vittorio Sgarbi e raccolta dal governo regionale attraverso l’allora assessore Sebastiano Tusa. Proprio le attività di coordinamento tecnico-scientifico curate insieme al direttore Calogero Rizzuto, hanno consentito di restituire integrità alla statua risolvendo la querelle che per anni ha impegnato la comunità scientifica in supposizioni e ipotesi sull’effettiva pertinenza dei due reperti a un’unica scultura di età arcaica.
Determinanti sono state le indagini petrografiche e geochimiche effettuate grazie alle quali è stato possibile affermare, in maniera inequivocabile, che testa e collo del giovinetto sono parti della stessa opera scolpita in un unico blocco di marmo prelevato nell’isola greca di Paros.
Per l’assemblaggio dei due reperti si è utilizzato il foro già esistente alla base della testa, troncata nettamente nel Settecento, colmando “la brevissima lacuna” con una protesi in materiale plastico ad alta resistenza. È grazie a questi interventi e alle opere di ripulitura effettuati che oggi possiamo aggiungere una nuova opera al catalogo della statuaria della Sicilia greca: il Kouros di Leontinoi. Ricongiungimento delle due parti anatomiche che ha indotto l’allora assessore Tusa a dire che è come se oggi fossimo dinanzi a un nuovo ritrovamento archeologico.
La mostra potrà essere visitata dal martedì al sabato dalle 9 alle 19 – domenica dalle 9 alle 14 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Lunedì chiuso. Per info e prenotazioni: tel. 0931.489514.