Lombardo e Anav: no a riforma trasporto pubblico locale

Il governatore: la norma farebbe saltare contratti, si rischio contenzioso

La proposta di approvare, domani al Senato, una norma che farebbe venire meno gli effetti dei contratti conclusi dalla Regione Siciliana con gli operatori che gestiscono i servizi di trasporto pubblico locale preoccupa il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. “Il trasporto pubblico locale in Sicilia – dice Lombardo – per come funziona oggi, è senza alternativa, sia per la capillarità della sua organizzazione, sia per l’obsolescenza ed inefficienza di un sistema ferroviario che perderebbe la competizione anche con le ferrovie abissine di epoca coloniale. La noma che si tenta di adottare – ha proseguito – oltre che contraddire un regolamento comunitario, che consente di far valere i contratti sottoscritti di recente per almeno altri cinque anni, avrebbe effetti anche per il bilancio della Regione perché quest’ultima sarebbe esposta al rischio di dover pagare agli operatori del trasporto pubblico locale i danni subiti per la cessazione dei contratti e non potrebbe più godere delle tariffe vigenti, che sono le più basse d’Italia”. Posizione condivisa dall’Anav Sicilia, l’associazione delle aziende private del trasporto pubblico locale. “La Regione Siciliana – spiega il presidente dell’Anav Sicilia, Antonio Graffagnini -, assieme ad altre otto Regioni italiane, in materia di trasporto pubblico locale era assai arretrata rispetto al nuovo obbligo di legge di bandire le gare per l’affidamento delle concessioni al libero mercato. Per tali situazioni la norma europea prevede un periodo transitorio, che è stato concesso e sulla cui base, avendo la Regione prorogato i contratti in essere, le nostre aziende hanno programmato la loro attività per i prossimi cinque anni facendo investimenti e assunzioni”.

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