Coraci: cambiare destinazione urbanistica a hotel improduttivi

E Cassarà chiede ancora concertazione e coordinamento fra pubblico e privato

"Lasciateci liberi di cambiare destinazione urbanistica agli hotel che non sono più produttivi. Solo così potremo dare nuova linfa al settore riorganzzando in termini di mercato le aziende che producono ancora utili e quelle che non ce la fanno più". La proposta è stata lanciata da Massimo Coraci, presidente Confindustria Alberghi e Turismo di Palermo, nel corso dell'ultima tappa dell'Open Forum che si è svolta oggi a Palermo. "Nonostante un tasso di riempimento del 30%, abbiamo costruito nuovi alberghi – ha aggiunto Coraci – mentre il Comune non lavora per la promozione. Eppure, come associazione di categoria, abbiamo offerto il nostro know-how in decine di tavoli e incontri, senza alcun risultato. La politica evidentemente segue altre logiche. A noi, invece, servono investimenti e programmazione, eventi d'inverno, carte turistiche per mezzi pubblici e accesso ai musei, segnaletica, punti informazione con personale che parli almeno due lingue, spiagge attrezzate, poli congressuali e fieristici. Per arrivare alle cose semplici: levare i cassonetti di fronte ai monumenti, predisporre servizi igienici, detassare le aree di parcheggio degli hotel, che servono a decongestionare il traffico".
Secondo Nicola Farruggio, presidente Uras Federalberghi Palermo, "c'è bisogno di un forte reset. Finora siamo andati avanti attraverso iniziative flash, sganciate tra loro, senza un processo organico. Come imprenditori abbiamo ricevuto e fatto investimenti, ma nulla è cambiato".
Giuseppe Cassarà, presidente di Palermo Convention Bureau e presidente onorario Fiavet, chiede invece che il neo assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida, costruisca i presupposti per creare due condizioni indispensabili per rilanciare il settore: "la concertazione tra gli operatori pubblici e privati e il coordinamento fra le varie amministrazioni regionali che si occupano di turismo. Ma serve anche che qualcuno si intesti il problema della destagionalizzazione: come è possibile che ancora oggi i turisti arrivano solo tra aprile e ottobre? Occorre immaginare dei segmenti su cui puntare per destagionalizzare il turismo in Sicilia. E il primo a cui penso è il congressuale" ha concluso Cassarà.

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