3mila euro per chi si sposa in Sicilia, così la Regione punta sul wedding tourism

Per la Regione siciliana il turismo nuziale è l’ultima frontiera per incentivare il fatturato delle imprese che si muovono attorno al business dei matrimoni. Così la giunta guidata da Nello Musumeci ha destinato 3,5 milioni di euro – fino al prossimo luglio – a chi decide di dire sì in terra di Sicilia. Ogni coppia potrà usufruire di una somma fino a tremila euro.

Secondo l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, “si stima che il nostro contributo riuscirà a sviluppare un fatturato complessivo di circa 40/50 milioni. Non va trascurato che la stima degli introiti che ne deriveranno per l’erario regionale è pari, se non superiore, alla somma stanziata dal governo, oltre a considerare la riattivazione dell’indotto occupazionale legato alla realizzazione e svolgimento di questa tipologia di eventi”.

Il “bonus matrimonio” riguarderà i riti celebrati in Sicilia, siano essi religiosi che civili. I criteri e le modalità di esecuzione degli interventi di sostegno saranno approvati con decreto degli assessori all’Economia e alla Famiglia. Quest’ultimo, Antonio Scavone, spiega che la misura vuole attenuare gli effetti della crisi da Covid-19: “Basti pensare che, secondo i recenti dati Istat si stima che i matrimoni annullati in Italia per effetto dell’epidemia sono circa 70 mila. L’obiettivo è quello di dare un incentivo concreto ed immediato alle imprese del settore e a tutte le coppie di sposi”. Negli ultimi anni infatti il comparto registra un successo crescente soprattutto per la domanda internazionale di location in alcune regioni, tra le quali la Sicilia. Proprio nell’Isola, circa 25 anni fa, una coppia svedese fece da apripista scegliendo di sposarsi a Corleone, nel paese dei padrini della mafia. Il passaparola portò in quelle contrade altre coppie di nordeuropei, suprattutto danesi, tanto che il piazzale della vecchia stazione ferroviari di Corleone si chiama oggi piazza Danimarca e ospita un parco giochi donato da una comunità di famiglie straniere che avevano contratto matrimonio in Sicilia. Per contare il numero delle celebrazioni nuziali, basta contare gli ulivi piantati nella villa comunale, e poi nel piazzale, dalle coppie che si sono dette sì a Corleone.

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