A Taormina gli hotel non sono riusciti a pagare l’imu

De Luca: niente utili nonostante il milione di presenze raggiunto e in vendita ci sono 20 strutture

Sono tanti gli albergatori di Taormina che non sono riusciti a pagare l'Imu. Lo rivela Sebastiano De Luca, a capo di Gais Hotels, che afferma: "Il Comune ha elevato alla percentuale massima (10,6%) l'aliquota nel bilancio approvato a novembre e come si ipotizzava gli imprenditori non sono riusciti ad affrontare l'onere dell'imposta. Difficilmente, quindi, dall'Imu il Comune potrà introitare gli oltre 2 milioni di euro previsti in bilancio. L'imposizione fiscale -aggiunge De Luca – è arrivata a livelli insostenibili e qui si tratta di impossibilità materiale di pagare centinaia di migliaia di euro di tasse. E gli istituti di credito non danno soldi per coprire gli importi di questi pagamenti. Gli albergatori sono costretti a non pagare. E poi, a parte, l'Imu, c'è la Tarsu e c'è l'Irap. Non possiamo essere noi, con i ricavi delle imprese, a sanare il bilancio di un Comune. A Taormina, purtroppo, non da oggi ma da qualche anno, si sta distruggendo la tradizione dell'industria del turismo. Per avere idea di come stiano andando le cose, basta andare su Internet – spiega ancora De Luca – e sarà possibile accorgersi che a Taormina ci sono circa 20 alberghi in vendita. Nel 2012 c'è stato un incremento delle presenze e il dato è stato positivo perché Taormina ha sfiorato il milione di presenze, ma le imprese non hanno fatto utili. I ricavi sono calati: abbiamo dovuto abbassare le tariffe e il carico fiscale complessivo dei vari tributi si attesta attorno al 70%, e poi ora è entrata in vigore la tassa di soggiorno. Questa ultima imposta messa in vigore dal Comune – cocnlude – la stiamo pagando direttamente noi con soldi di tasca nostra, perché se la facessimo pagare ai turisti in molti scapperebbero".

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