Agrigento come hub, così i turisti allungano permanenza

La valutazione degli esperti del Crest invitati dalla Fondazione Agirensieme di Moncada

Verrà consegnato a febbraio lo studio di fattibilità sul progetto di turismo responsabile ad Agrigento. Intanto, però, le due responsabili del Crest, il direttore Martha Honey, e la consulente Juan Luna-Kelser che è anche docente della Washington University, in visita nella città del Templi per conto della fondazione AGirensieme, hanno incontrato la stampa all'Hotel dei Pini di Agrigento per esporre le loro prime valutazioni.
"Questa settimana – hanno detto – abbiamo lavorato per identificare itinerari che potrebbero attirare il viaggiatore internazionale ‘segmentato' per settore, che cerca divertimento, nuove esperienze, e un attivo coinvolgimento durante il viaggio. Crediamo che un obiettivo principale sia riuscire a trattenere i turisti ad Agrigento e nei suoi dintorni per periodi più lunghi. In questo momento, come sapete, rimangono solamente da mezza giornata ad un giorno intero. Pensiamo che c'è la possibilità per far rimanere i viaggiatori per tre o quattro giorni, usando la città come hub: un posto in cui soggiornare, visitando ed esplorando la città e i dintorni.
Un altro obiettivo è estendere il turismo ad Agrigento, basandosi maggiormente sulle risorse locali. Non crediamo che sia necessario attrarre grosse catene alberghiere o grandi navi da crociera per costruire un industria sostenibile e di successo. Pensiamo piuttosto che il turismo possa essere rafforzato sfruttandole risorse locali: talento e capitali. Crediamo che con l'appoggio della Fondazione e la partecipazione degli stakeholder locali, un nuovo tipo di turismo può stabilirsi sfruttando la cultura e le risorse naturalistiche. Siamo convinti che Agrigento ha uno dei più preziosi siti Patrimonio dell'Umanità, ma questo deve avere un collegamento con il centro storico e le aree circostanti", hanno concluso i due esperti.

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