Dalla filiera del turismo, messa in ginocchio dal Coronavirus, affiora il caso dei centri subacquei siciliani che si dichiarano in crisi e chiedono un sostegno alla Regione. Sono una cinquantina i centri sub che in Sicilia svolgono la loro attività non solo nel periodo estivo. Utilizzano istruttori e guide subacquee, rappresentano un indotto per le pratiche sportive e ricreative, per la nautica, per i negozi di attrezzature subacquee.
“Questo rilevante settore dell’economia regionale – si legge in una nota al presidente della Regione e agli assessori al turismo e alle attività produttive – sta già subendo in modo drammatico le conseguenze del Coronavirus, in quanto legato direttamente al blocco e alle restrizioni sulla mobilità delle persone”.