Utilizzare il turismo come risorsa, evitando di allontanarlo con l'ennesimo balzello. A puntare il dito contro la tassa di soggiorno, specie dopo l'introduzione della tassa anche a Catania, è il presidente di Confesercenti Sicilia, Giovanni Felice. "Riteniamo che, invece della tassa di soggiorno – propone Felice – vada istituito, in ogni comune, un ‘premio di soggiorno' per quei turisti che scelgono il nostro territorio, le nostre città: non può essere in denaro, ma può prendere forma attraverso la qualità dei servizi offerti e, perché no, attraverso la detassazione delle iniziative a sostegno del territorio e del turismo. Questa attuazione indiscriminata – precisa – indebolirà ulteriormente la capacità di attrazione turistica del nostro territorio e in una regione come la nostra, dove il turismo ‘fa numeri' assolutamente inferiori alle attese e, soprattutto, alle potenzialità, ci pare folle inserire ulteriori gabelle".
Per questo motivo, Felice ha chiesto un incontro al presidente Anci Sicilia, Giacomo Scala. L'obiettivo è avviare una campagna di sensibilizzazione nei confronti degli amministratori dei comuni siciliani: "Al di là dal valore economico – conclude Felice – è l'impatto psicologico del nuovo balzello che rischia di avere effetti devastanti per il settore e per la nostra economia. Il nostro atteggiamento deve essere quello di promuovere il turismo con una politica dell'accoglienza che faccia sentire i visitatori parte integrante di un progetto, ma la ‘tassa sull'ospitalità' non va in questa direzione".