Distretto Antichi mestieri e sapori: pronti a investire 27 mln

Tra gli obiettivi promuovere la piccole realtà non appartenenti ai circuiti dei tour operator

Incrementare il numero di turisti, destagionalizzare le presenze, aumentare la produttività delle imprese di settore e migliorare le competenze del capitale umano che vi lavora, innalzare la qualità dei servizi e integrarli tra loro. Questi gli obiettivi del nuovo Distretto turistico Antichi mestieri, sapori e tradizioni popolari della Sicilia, presentato nella sede della Presidenza della Regione a Catania sabato scorso.    
"Dalla cucina tipica alle attività produttive tradizionali, dal folklore popolare ai valori naturali e culturali delle comunità, è necessario costruire attorno a questi temi – ha spiegato il presidente del Distretto, Michelangelo Lo Monaco – nuovi prodotti da offrire ai turisti, attraverso strategie che siano in grado di intercettare nuovi segmenti di mercato. Dobbiamo realizzare un'offerta che valorizzi la qualità esperienziale del territorio e che superi i localismi: per fare questo occorre creare un 'pacchetto Sicilia' che si fondi sulle conoscenze e sulle emozioni che il nostro territorio è in grado di regalare".
Per far questo, nel prossimo triennio, è previsto un piano d'investimento di 27milioni e 300mila euro, fondi per la maggior parte di provenienza europea. Alle piccole e grandi infrastrutture saranno destinati 15milioni da suddividere in tre aree di intervento: recupero, conservazione, tutela dei beni immobiliari culturali e naturali (10milioni); valorizzazione di strutture ricettive o di carattere prevalentemente turistico (2milioni); edificazione e miglioramento di strutture e servizi per la mobilità (2,5milioni). I restanti 12milioni e 300mila euro saranno distribuiti invece per attività e strumenti che migliorino i prodotti turistici, per la loro promozione, comunicazione e commercializzazione e per il rafforzamento del Distretto.
I 23 comuni che attualmente aderiscono al Distretto – appartenenti a cinque della nove provincie siciliane – contano ben oltre 10mila posti letto; sono invece 13 i partner privati che fanno parte della nuova realtà tra cui il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. "L'area prevalente del Distretto – ha specificato Lo Monaco – è fuori dai circuiti turistici dell'isola proposti dai tour operator italiani ed esteri. E dunque il nostro obiettivo sarà portare i turisti all'interno di itinerari lontani dai soliti pacchetti preconfezionati".  

 

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