Focus Aica: in Sicilia +4,53 del RevPar

Iorio: “Per essere competitivi servono politiche chiare e unitarie”

Ad ottobre 2006 in Sicilia si è registrato un incremento del 4,89% del tasso di occupazione delle camere che porta un aumento del RevPar del 4,53%. Particolarmente buone le performance della Provincia di Messina, con un incremento dell’11,71% del TOC e dell’11,87% del RevPar, a fronte di un minimo aumento del Ricavo Medio per Camera Occupata. Sono i dati che riguardano il turismo in Sicilia presentati durante il Focus “Il mercato alberghiero italiano e le catene alberghiere di Aica” a Taormina. Tra i presenti Renzo Iorio, presidente Aica, che si è soffermato in particolare sulle novità introdotte con la Finanziaria. “La normativa relativa alla deducibilità dell’iva per le prestazioni alberghiere legate ad eventi congressuali – ha esordito Iorio – colma una lacuna, riportando l’Italia allo stesso livello degli altri Paesi Europei e può contribuire a dare nuovi impulsi al comparto turistico alberghiero. Questo era uno dei punti segnalati da Aica alla Fabbrica del Programma del governo Prodi ed è stato recepito nel modo adeguato. Così come la pressante richiesta di ridurre il divario competitivo in termini di costo del lavoro può considerarsi imboccata, considerando il previsto abbassamento del cuneo fiscale. Per fortuna nei giorni scorsi – ha continuato – è stato soppresso, anche su richiesta di Aica, l’art. 9 del DDL finanziaria 2007 che avrebbe reintrodotto “tasse di soggiorno” di passata memoria. Questo provvedimento non sarebbe stato in linea con l’obiettivo di sostenere la competitività turistica del Paese, rischiando di penalizzare la ricettività italiana e di incrementare ulteriormente il sommerso, già così presente nel settore”. Infine la ricetta di Iorio per diventare più competitivi: “Occorre una generale volontà di gestione in chiave d’impresa: investendo sui clienti e sul prodotto, investendo sulla formazione del personale, applicando una corretta e coerente politica tariffaria, in linea con l’offerta europea. Ma per diventare più competitivi – ha concluso – occorre anche una reale “governance” del settore, politiche chiare ed unitarie a livello nazionale superando l’attuale frammentazione di azioni e dispersione di risorse”.

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